(Adnkronos) – Mentre è alle prese con una maxi ondata di casi di Dengue, in un 2024 segnato nelle Americhe da numeri tre volte più alti dello stesso periodo del 2023, l’Argentina si trova ad affrontare anche una carenza di repellenti anti-zanzare, cruciali per fare prevenzione contro l’infezione che ha come vettori proprio questi insetti. È stato sviluppato un vaccino contro la Dengue, ma la sua diffusione è ancora nelle fasi iniziali e la maggior parte delle persone che vivono nelle aree più colpite dal virus deve fare affidamento su misure preventive come quella di proteggersi dalla puntura di zanzare.
I residenti, secondo quanto riporta la ‘Bbc’ online, riferiscono che è quasi impossibile acquistare un repellente. Molti supermercati e farmacie hanno esposto cartelli con la scritta ‘nessun repellente’ e nei pochi posti dove è ancora disponibile, soprattutto online, i prezzi di rivendita sono astronomici. Il governo ha attribuito il problema ad un ‘collo di bottiglia’ che verrà corretto nei prossimi giorni. Ma molti cittadini, soprattutto nella capitale Buenos Aires, hanno paura in un momento in cui centinaia di migliaia di argentini sono già stati contagiati. Il ministero della Sanità del Paese ha dichiarato sabato che l’Argentina ha segnalato finora 163.419 casi di febbre Dengue nel 2024 e che i decessi sono stati registrati in tutte le fasce d’età, con il tasso di mortalità più alto tra le persone di età superiore agli 80 anni. La carenza di repellenti è cominciata a marzo.
Fonti di una delle aziende che producono repellenti nel Paese hanno detto alla ‘BBC Mundo’ che la carenza era dovuta a un errore di previsione e che la produzione del prodotto ha richiesto mesi. Il ministro della Sanità Mario Russo ha detto a ‘Radio Continenta’l che si tratta di un “problema tra domanda e offerta”. Succede in un periodo in cui il virus ha circolato intensamente nel Sudamerica con dati record nei primi 3 mesi di quest’anno, secondo quanto comunicato dall’Organizzazione Panamericana della Sanità (Paho/Oms). I casi di Dengue nelle Americhe, riferisce l’agenzia, sono aumentati di tre volte rispetto allo stesso periodo del 2023. Brasile, Argentina e Paraguay sono stati i Paesi più colpiti, in quella che i funzionari Paho hanno descritto come l’epidemia potenzialmente peggiore nelle Americhe fino ad oggi. Questi tre Paesi hanno rappresentato il 98% di tutti i casi e l’87% dei decessi dovuti al virus. Le autorità sanitarie regionali hanno registrato più di 3,5 milioni di casi e mille decessi. Secondo l’agenzia Onu il riscaldamento globale e El Nino stanno contribuendo alla peggiore stagione mai vista dal virus.