Didattica inclusiva, la rete dei tredici Atenei lombardi compie 10 anni

Un progetto condiviso e multidisciplinare di formazione sulla didattica inclusiva rivolto al personale docente e mirato a promuovere un impegno attivo di tutta la comunità accademica verso la costruzione di contesti universitari in grado di favorire il successo accademico e la qualità dell’esperienza formativa per tutti. 

È questo il progetto annunciato per i prossimi anni dal Cald, il Coordinamento degli Atenei Lombardi per la Disabilità e i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa) che oggi – in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità – nell’aula magna dell’Università di Milano-Bicocca ha fatto il punto sui suoi primi dieci anni di attività e sulle prospettive future della propria mission, a partire dalle esperienze maturate sul campo, dalle riflessioni scientifiche e dalle progettualità operative dei tredici Atenei che compongono il Cald. 

Del Cald fanno parte i delegati dei rettori per la disabilità di: Humanitas University, Liuc – Università Cattaneo, Politecnico di Milano, Università Bocconi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Università Iulm di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele. 

In Lombardia, negli ultimi dieci anni, il numero degli studenti universitari con disabilità e Dsa è più che quintuplicato, passando dai 1.928 del 2011 ai 10.201 del 2021. Nello specifico, gli studenti con disabilità iscritti nei tredici atenei aderenti al Cald sono passati da 1.632 nel 2011 a 3.086 nel 2021. Gli studenti con Dsa iscritti sono passati da 296 dieci anni fa a 7.115 oggi. 

Dopo i saluti istituzionali della rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, dell’assessore per l’Istruzione università ricerca innovazione e semplificazione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Augusta Celada, e della coordinatrice del CALD, Roberta Garbo, l’evento si è aperto con una tavola rotonda dal titolo “Dimensioni della didattica inclusiva all’Università”. Hanno preso parte, oltre alla rettrice di Milano-Bicocca, il presidente della Crui e rettore del Politecnico, Ferruccio Resta, e i rettori dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, dell’Università degli Studi di Pavia, Francesco Svelto, dell’Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, dell’Università degli Studi di Brescia, Maurizio Tira, e della Liuc – Università Cattaneo, Federico Visconti, che hanno risposto a quesiti riguardanti gli aspetti normativi, i finanziamenti, le strategie e le azioni intraprese dagli atenei per mettere a fuoco le risorse culturali e operative necessarie per promuovere una didattica realmente inclusiva all’università. 

Rispondere con cura e competenza ai profili, ai bisogni e alle attese delle studentesse e degli studenti diventa un tema sempre più cruciale, nel quadro delle scelte didattiche complessive degli Atenei del Cald. Alla rilevanza numerica si associa una sfida culturale e metodologica che l’esperienza della pandemia ha posto all’attenzione di tutti: la necessità di trovare approcci, strategie e soluzioni didattiche innovative che sappiano integrare diverse modalità di costruzione, condivisione e fruizione dei contenuti della conoscenza, all’interno degli insegnamenti disciplinari nelle università. 

La scelta di utilizzare una molteplicità di canali, di linguaggi e di modalità di presentazione delle informazioni può permettere di uscire dall’attuale dilemma “in presenza/a distanza” in modo evolutivo e coerente, costruendo comunità di apprendimento sempre più accoglienti, attente ai temi dell’inclusione e della partecipazione sociale. Le molteplici attività dei Servizi e dei professionisti che accompagnano i percorsi delle studentesse e degli studenti più a rischio di insuccesso accademico e di esclusione sociale costituiscono una risorsa preziosa per la formazione alla didattica inclusiva dell’intero corpo accademico. 

Le competenze acquisite nella progettazione di soluzioni organizzative, tecnologiche e didattiche avanzate, frutto di un dialogo costante e personalizzato con i docenti, i conduttori dei laboratori e i tutor di tirocinio coinvolti nei diversi corsi di studio, hanno permesso negli anni di tracciare percorsi di formazione mirati all’arricchimento delle competenze relazionali e metodologiche, contribuendo alla qualità dell’esperienza formativa nelle sue diverse componenti. 

Da queste riflessioni ha preso le mosse lo sviluppo collaborativo del progetto presentato durante la tavola rotonda dei delegati del CALD. Le quattro dimensioni (Diritto allo studio, Organizzazione del contesto, Soluzioni tecnologiche avanzate, Approcci didattici innovativi) analizzate nella tavola rotonda dei Coordinatori, costituiscono la cornice concettuale dalla quale si dipartono una serie di percorsi formativi di didattica inclusiva, calati nella specificità delle diverse aree disciplinari presenti nei 13 Atenei. 

La proposta, costruita sulla base delle competenze scientifiche multidisciplinari presenti nel gruppo di lavoro del Cald e rivolta alle figure impegnate a vario titolo nella didattica, mira a promuovere un impegno attivo di tutta la comunità accademica verso la costruzione di contesti universitari in grado di promuovere il successo accademico e la qualità dell’esperienza formativa per tutti. 

(Adnkronos)