Elezioni 2022, Calenda: “Il nostro programma partirà dal Pnrr”

(Adnkronos) – “Flat tax, 10mila euro ai 18enni… Ma fare il Pnrr, che fino a ieri era la soluzione a tutti i mali? Il nostro programma, che presenteremo domani, partirà da questo: cosa fare per implementare bene il Pnrr”. Così il leader di Azione Carlo Calenda, ospite di “Start” su Sky Tg24. “Partiremo da due punti di riferimento – aggiunge Calenda – Uno è cosa bisogna fare per ottenere i soldi del Pnrr e soprattutto per avere gli effetti che questo darà all’Italia; secondo, il discorso di Draghi alla Camera, un discorso molto preciso in termini di rifacimento del reddito di cittadinanza, di salario minimo, rigassificatori..”. 

Cambiare il Pnrr? “Si può fare in presenza di condizioni impeditive a portare avanti il piano così come stabilito, non si può fare perché a un certo punto Salvini vuole abolire la Fornero o fare quota 25. Questa cosa è una ridicolaggine”. 

Secondo Calenda “la storia del voto utile è matematicamente sbagliata”. “Quando hai quattro coalizioni, non c’è più la destra contro la sinistra ed è chiaro che tutta la partita si gioca sul proporzionale al Senato e anche sulla capacità di attrarre voti moderati o riformisti, gente che vuole andare avanti con l’agenda Draghi e che ritiene che quello che è successo sia stato un momento che segna la fine della secondo Repubblica”, dice il leader di Azione, aggiungendo che “questo sistema elettorale, tanto più con il taglio dei parlamentari e senza eliminazione del bicameralismo, è tra i sistemi peggiori”. 

“La coalizione di centro sinistra oggi si presenta senza programma per governare: ha quattro programmi, ma una coalizione è definita da un programma. Se ne hai quattro, cosa proponi agli italiani? Non fare il rigassificatore ma anche farlo?”, si domanda. 

BONINO – Parlando di Emma Bonino, Calenda ricorda che “ha un partito, che ha fondato, che si chiama +Europa. Quando ieri mi hanno detto che si candidava al Senato, io ho pensato che si candidasse nelle liste del suo partito, non in quelle del Pd, anche perché a me ha detto ‘io detesto i dipendenti di sinistra’. Io spero sia una news finta. Come fa la Bonino a candidarsi nella lista proporzionale sotto il Pd avendo un partito che si chiama +Europa? Che vuol dire, che +Europa viene chiusa? Non lo capisco. Immagino sia una totale fake news. Non penso che la Bonino possa aver abbandonato il suo partito per iscriversi al Pd. Dovrebbe chiarirlo”. E aggiunge: “Sono contento di fare un confronto con lei, lo abbiamo fatto insieme, per un tratto, un tratto caratterizzato da grande nettezza. Poi a un certo punto non l’ho più capita”. “Non sarà negativo avere la Bonino in Parlamento, è una persona per bene. Spero smetta di insultare. Io non rispondo perché i miei genitori mi hanno insegnato che agli insulti non si risponde, in particolare quando a farli è una signora. Ma le chiederei di confrontarci. Noi dobbiamo rappresentare anche Roma e c’è tanto argomento di dibattito su questo”.  

MELONI – “La gente vota Meloni e non la fiamma? Se votasse Meloni, non metterebbero la fiamma. La verità è che è molto equivoco il rapporto della Meloni con il fascismo. Mandare al governo Meloni significa essere isolati internazionalmente, vuol dire far saltare il Pnrr, non essere nella cabina di regia che gestisce il quantitative easing, perché alla fine della fiera ci taglieranno fuori mettendoci in una condizione di isolamento”. “Quello che voglio spiegare alla Meloni è questo – aggiunge Calenda – all’estero non parlano tantissimo di fascismo ma lo prendono molto sul serio e se tu hai nel tuo logo un simbolo fascista non ti stringono la mano. Allora io le consiglio di stare molto attenta al disastro che può provocare all’Italia non chiarendo fino in fondo questa posizione”. 

RIGASSIFICATORE – “In Italia abbiamo bisogno di due rigassificatori e 11 termovalorizzatori. Si può discutere con le popolazioni, per carità va fatto, e dare delle compensazioni, ma alla fine si fa. Si tratta di buon senso. Bisogna fare i rigassificatori perché bisogna accedere al gas liquido. Nella strategia energetica nazionale, cancellata da Di Maio, prevedevo due navi di rigassificazione esattamente come vengono previste ora. E va fatto a Piombino e per quelli che dicono che è pericoloso ricordo che nel porto di Barcellona c’è una nave di rigassificazione”. 

 

 

 

 

(Adnkronos)