Elezioni Lombardia, incontro Pd-M5S: +Europa diserta

 Si è tenuto nel pomeriggio di oggi, a Milano, l’incontro tra rappresentanti del Pd e del M5s annunciato ieri dal candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino. Si tratta del primo appuntamento in vista di una possibile apertura ai Cinquestelle da parte della coalizione di centrosinistra. Un incontro al quale, però, non ha partecipato +Europa: “Ovviamente eravamo perfettamente al corrente dell’incontro di oggi -spiega all’Adnkronos il Segretario, Benedetto Della Vedova- abbiamo deciso di non far parte della delegazione perché la nostra posizione è nota; noi sosteniamo Majorino in una alleanza senza i Cinquestelle, lo avevamo detto sin dall’inizio”.

Il motivo, chiarisce, è che “io creso che questo sia un voto che avrà un connotato politico complessivo; un ingresso del M5s in coalizione finirebbe per indebolire la candidatura di Majorino”. Del resto “la chance che si gioca è quella di conquistare i voti dei liberal-democratici e riformisti, essenziali per essere il più credibile sfidante di Attilio Fontana”. Viceversa, “si rischierebbe di chiuderlo troppo a sinistra, peraltro in un mese in cui nella politica nazionale, con il decreto sull’aiuto alla difesa dell’Ucraina, si arriverà a un periodo di scontro e distinzione netta con i Cinquestelle”. Quanto alla proposta lanciata stamane dal leader di Italia viva, Matteo Renzi, di istituire un ticket con Majorino vice di Letizia Moratti, Della Vedova è lapidario: “La politica non fa con i se e con i ma; c’era un candidato, che sarebbe stato davvero un candidato unitario e che avrebbe saputo unire attorno al suo nome le forze di opposizione a Fontana, ed era Carlo Cottarelli. Certamente lui sarebbe stato più adatto ad ottenere una maggioranza larga di quanto non lo sia la ex vicepresidente di Fontana che anche alle elezioni politiche non ha preso una posizione netta”.

E questo “al di là delle qualità di Letizia Moratti”; però “è evidente che non potesse essere lei il nome, anche per i tempi e i modi con cui è stata presentata la sua candidatura. Capisco il ragionamento di Renzi -dice il Segretario di +Europa- ma se la volontà fosse stata quella, non avrebbe scelto una candidatura di rottura come quella di Moratti”. In fondo, conclude, “Renzi sa bene che non sempre la politica del fatto compiuto è efficace per allargare il campo”. In ogni caso “io penso che nella coalizione attuale Majorino sia il vero sfidante di Fontana; un allargamento della coalizione al M5s finirebbe per indebolirlo e dare più spazio alla Moratti”.

(Adnkronos)