Pochi rischi di contagio per i festeggiamenti dopo la vittoria dell’Italia contro la Spagna alle semifinali di Euro 2020. Rassicura così Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.”Considerata la situazione attuale” dell’epidemia di Covid-19 in Italia, e “visti i numeri dei positivi, io non intravedo un particolare rischio dopo i festeggiamenti” di ieri per la vittoria degli Azzurri contro la Spagna “o dopo quelli che, ci auguriamo per l’Italia con spirito patriottico, potrebbero esserci domenica sera”, dice. “I festeggiamenti” così come si sono svolti “erano assolutamente previsti – fa notare l’esperta all’Adnkronos Salute – Tifosi o no, non credo ci fosse qualcuno che davvero potesse non prevedere che in caso di vittoria le cose sarebbero andate così”.
Gismondo spiega poi che “la nostra principale chance” di vincere la guerra contro Covid-19 “è la vaccinazione. Chi non si vaccina si assume una grande responsabilità sociale” e “a questo punto, viste le evidenze” e considerata la numerosità della ‘sacca’ che ancora sfugge all’iniezione-scudo, “io andrei per un obbligo di vaccinazione rivolto alle fasce più deboli e più esposte” a possibili conseguenze gravi dell’infezione dacoronavirus. “Ormai – sottolinea l’esperta – abbiamo la prova certa che la vaccinazione, almeno in questa fase, è l’unica possibilità per evitare di continuare ad avere ricoveri in terapia intensiva e decessi. Ce lo stanno dimostrando ancora una volta i numeri dell’Inghilterra, che pur avendo una grande diffusione della variante Delta” del coronavitus pandemico, “continua a non registrare un aumento dei decessi e dei ricoveri”. Queste appunto “le evidenze”. Ma se non bastano a convincere chi rischia di più, secondo Gismondo l’obbligo per queste categorie dovrebbe essere valutato.