Forza Italia, Berlusconi ancora ‘proprietario’ del partito

(Adnkronos) – Migliorano, anche se di poco, i conti in rosso di Forza Italia, grazie a un avanzo di 1 milione 323mila euro. Secondo l’ultimo bilancio, chiuso al 31 dicembre scorso, è sempre Silvio Berlusconi, scomparso un mese fa, il principale creditore del partito e di fatto l’unico proprietario, che continua a ‘salvare’ le finanze della sua creatura politica con gli oltre 90 milioni di euro ‘prestati’ in passato. Il “totale dei debiti”, infatti, si legge nel verbale visionato dall’Adnkronos della riunione del Comitato di presidenza tenutasi il 13 giugno scorso in Via in Lucina (all’indomani della morte del leader azzurro), “è pari a 98mila 472,791 euro” e “l’importo più significativo compreso in quest’ultima voce” è rappresentato, come nei precedenti esercizi, dai cosiddetti ‘debiti verso altri finanziatori’ per 90 milioni 433mila 600 euro: questa cifra costituisce il debito verso il presidente Berlusconi, “che avendo provveduto a saldare in qualità di fideiussore i precedenti debiti esistenti nei confronti delle banche, che avevano concesso un affidamento al nostro Movimento, è subentrato nella posizione di creditore”. 

In particolare, sono pari a zero gli interessi passivi maturati sui debiti verso l’ex premier: “Sulla quota capitale versata, a seguito di espressa rinuncia, non verranno più annualmente calcolati gli interessi calcolati al tasso legale vigente”, si legge sempre nel documento. In soccorso del partito c’è anche il fratello minore del Cav, Paolo. Nella voce “Garanzie (pegni, ipoteche) a/da terzi” figura infatti un ammontare di 7 milioni relativo a garanzie, rilasciate in precedenti esercizi, per 3 milioni dal presidente Silvio Berlusconi e per 4 milioni dal dottor Paolo Berlusconi “a fronte degli affidamenti concessi da un istituto bancario al nostro Movimento”, viene spiegato nella nota integrativa che accompagna il rendiconto. Carte alle mano, i debiti verso le banche ammontano a 5 milioni 642mila 669 euro, in aumento di 334mila 162 euro rispetto al precedente esercizio. 

Resta il nodo ‘morosi’ per Forza Italia. Spulciando l’ultimo bilancio del partito azzurro, relativo all’anno 2022, le dolenti note arrivano quando si parla dei versamenti degli eletti nelle casse del partito: un flusso di denaro di cui la creatura politica fondata da Silvio Berlusconi ha un gran bisogno ma che stenta a ‘sgorgare’ come dovrebbe. L’anno scorso, per esempio, si è registrata se non una fuga, quasi. “A compromettere il risultato della gestione caratteristica e a mantenere la sofferente situazione finanziaria del nostro Movimento ha concorso l’insufficiente afflusso della generalità delle contribuzioni e delle quote associative rispetto a quanto atteso”, scrive nella sua relazione l’ex tesoriere Alfredo Messina, oggi membro del Comitato di presidenza di Fi, secondo il quale “la riduzione dei parlamentari eletti nonché la discontinuità dei versamenti provenienti da essi e dai consiglieri regionali del nostro Movimento rappresentano la causa primaria del risultato negativo della gestione caratteristica”.  

Nel bilancio, visionato dall’Adnkronos, gli azzurri registrano un “decremento dell’afflusso delle quote associative” di circa il 30% in confronto all’esercizio scorso, mentre “la raccolta delle contribuzioni risulta più che raddoppiata in rapporto all’anno 2021; raccolta – si legge nella relazione – proveniente soprattutto da terzi sostenitori che hanno supportato il Movimento nelle campagne elettorali sostenute nel 2022”. Nel dettaglio le quote associative sono iscritte per euro 251.658, ovvero 112.337 euro in meno rispetto al precedente esercizio dove l’importo era pari a 363.995 euro.  

132mila euro. Tanto è costato nel 2022 il costo dell’affitto della sede nazionale di Forza Italia situata in Via in Lucina 17, a Roma, secondo quanto si legge nel rendiconto 2022. Anno nel quale il movimento politico fondato da Silvio Berlusconi ha registrato nel complesso oneri per 4 milioni 787.493 euro, in aumento del 59% rispetto al 2021. Nel dettaglio, i costi per i servizi sono pari a 785.139 euro in linea con quelli sostenuti lo scorso anno, come le spese per godimento di beni di terzi che ammontano a 268.377 euro e sono sostanzialmente invariate. In quest’ultima voce è compresa la locazione della sede nazionale. Gli oneri per il personale sono pari, invece, a 1 milione 134.596 euro. 

(Adnkronos)