Ancora bombardamenti israeliani su Gaza e lanci di razzi dalla Striscia in direzione di Israele all’indomani dell’avvio da parte di Israele dell’operazione ‘Breaking Dawn’. Non si parla di “calma o mediazione” per il momento e la situazione “va verso un’escalation”, hanno detto dalla Jihad Islamica, secondo quanto riporta al-Jazeera che rilancia notizie dei media palestinesi. Nella notte i militari israeliani hanno arrestato 20 “sospetti” in Cisgiordania, compresi 19 palestinesi “affiliati” alla Jihad Islamica.
Le forze israeliane (Idf) affermano di essere pronte a una “settimana di operazioni”, riporta il Times of Israel. Da ieri pomeriggio, confermano, sono stati lanciati più di 160 razzi dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele. Secondo i media israeliani, le sirene di allarme sono tornate a suonare stamani a Sderot e in altre località vicine alla Striscia.
I militari israeliani hanno confermato raid contro postazioni di lancio di razzi usate dalla Jihad Islamica nel quadro dell’operazione ‘Breaking Dawn’. Secondo un portavoce militare, dei 130 razzi che hanno superato il territorio di Gaza, dei 160 lanciati in direzione di Israele, il sistema Iron Dome ne ha intercettati più del 95%. “Abbiamo attaccato 40 obiettivi, comprese cinque postazioni per il lancio di razzi e sei depositi o siti di produzione di razzi”, ha detto il generale Ran Kochav, in dichiarazioni riportate da Ynet.
“Tayseer Jabari non è l’obiettivo finale della Jihad Islamica palestinese”, ha aggiunto, citato dal Times of Israel, riferendosi al comandante del gruppo ucciso ieri in un bombardamento israeliano su un appartamento nella Striscia di Gaza. Dall’enclave palestinese hanno parlato di almeno dieci morti in quella che è l’escalation più grave da un anno.