Presidi in allarme: “Il meccanismo di sostituzione del docente che non potrà entrare a scuola se sprovvisto di Green Pass valido è difficoltoso da mettere in atto. E’ impensabile che un supplente accetti una chiamata di sostituzione senza avere indicazioni certe sul termine di durata del contratto. L’incarico potrebbe infatti durare un solo giorno, dal momento che il titolare potrebbe presentare green pass valido il giorno successivo. Lo stesso dicasi per la sospensione al quinto giorno. Se il docente sospeso si presenta il giorno dopo la sospensione con una certificazione valida, può rientrare in servizio”. Ne parla con l’Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi che, avendo già lo scorso agosto denunciato la problematica, adesso domanda provocatoriamente: “E’ pensabile che un supplente dal sud Italia si trasferisca al nord per un solo giorno di incarico?”
Secondo il presidente nazionale dei dirigenti scolastici, “il problema sono i presupposti stessi di rilascio della certificazione verde”. Risolvibili? “Si potrebbe stabilire in sede di conversione del decreto un numero di giorni di sospensione minimo e tale da rendere appetibile la supplenza per chi deve assumerla. Ma finché non ci sarà la conversione in legge non sarà possibile modificare queste regole. Dunque al rientro potremmo trovarci a dover gestire 100mila docenti senza Green Pass un giorno ed il rischio di perdere 350mila ore di lezione, calcolate su una media di tre ore e mezzo di lezione al giorno per docente per la secondaria di primo e secondo grado”.
Più gestibile la situazione per le primarie, dove la media di lezione per docente è di circa 5 ore “ma non c’è la stessa difficoltà nel reperimento di supplenti”. “Bisogna auspicare – prosegue Giannelli – che tutti comprendano l’importanza della vaccinazione e che si vaccinino il prima possibile altrimenti assisteremo ad un considerevole danno e pregiudizio per il diritto all’istruizione. C’è ancora tempo per correre a ripari”. In attesa di ciò rischiano di pagare l’assenza di indicazioni certe sul termine di durata del contratto di supplenza “soprattutto le scuole del nord, perché i supplenti vengono dal Meridione”