Israele-Gaza, video Hamas: morti due dei tre ostaggi

(Adnkronos) – Le Brigate al-Qassam hanno annunciato la morte di due dei tre ostaggi israeliani comparsi ieri, a 100 giorni dall’inizio della guerra, in un video del braccio armato di Hamas nel quale si annunciava che il destino dei tre sarebbe stato svelato oggi. Nel nuovo video una dei tre ostaggi, la 26enne Noa Argamani che ha confermato la morte nei raid israeliani di Yossi Sharabi e di Iti Sabirsky. Hamas aveva detto in precedenza di aver perso i contatti con alcuni ostaggi, mentre le forze israeliane bombardavano Gaza, sottolineando che avrebbero potuto essere uccisi nei raid. 

Nel video la giovane, rapita durante il Nova Festival il 7 ottobre scorso, racconta le circostanze che hanno portato alla morte degli altri due ostaggi, che al termine della clip vengono mostrati senza vita. Israele non ha finora confermato che i due uomini apparsi nell’orribile video siano effettivamente Sharabi e Svirsky. “Mi trovavo in un edificio che è stato bombardato da un attacco aereo delle Idf, un caccia F16. Sono stati lanciati tre razzi. Due sono esplosi ed il terzo no. Eravamo nell’edificio con i soldati di al-Qassam”, ha detto Argamani nel video di Hamas. 

“Dopo che l’edificio in cui ci trovavamo fu colpito, siamo stati tutti sepolti sotto le macerie. I soldati di al-Qassam hanno salvato me ed Itai, ma purtroppo non siamo riusciti a salvare la vita di Yossi – ha aggiunto -. Dopo molti giorni, Itai ed io siamo stati trasferiti in un altro posto. Mentre venivamo spostati, Itai è stato colpito da un attacco aereo delle Idf. Non è sopravvissuto”. 

Noa Argamani era stata rapita dai miliziani al Festival rave Supernova nel deserto del Negev. Il video del sequestro della studentessa israeliana, mentre in lacrime veniva separata dal fidanzato e gridava aiuto, era circolato nelle prime ore del massacro. Una clip di dieci secondi che ha fatto il giro del mondo, dove si vede la ragazza caricata sul retro di una moto e portata nella Striscia di Gaza. 

Solo la pressione militare su Hamas porterà a un nuovo accordo sugli ostaggi. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce ‘The Times of Israel’, è il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una conferenza stampa. “Se il fuoco cesserà, il destino degli ostaggi sarà segnato per molti anni nella prigionia di Hamas. Senza la pressione militare, nessuno ci parlerà. Solo da una posizione di forza gli ostaggi possono essere liberati”, spiega Gallant. “Raggiungeremo tutti gli ostaggi e sconfiggeremo Hamas. Sia i nostri nemici che i nostri amici guardano i risultati e ci mettono alla prova”, aggiunge. 

Queste dichiarazioni di Gallant arrivano in un momento di crescente frustrazione nei confronti del governo da parte delle famiglie degli ostaggi, che sostengono che questa politica si è dimostrata inefficace, dato che nessun ostaggio è stato rilasciato da oltre un mese, da quando Israele ha ripreso la sua offensiva di terra. 

Si ritiene che 130 ostaggi siano ancora a Gaza, dopo che 105 sono stati liberati durante una tregua di una settimana a fine novembre. In precedenza erano stati rilasciati quattro ostaggi e uno era stato salvato dai militari israeliani. Sono stati recuperati anche i corpi di otto ostaggi, mentre altri tre sono stati uccisi per errore dall’esercito israeliano. Le Forze di Difesa Israeliane hanno confermato la morte di 25 persone ancora detenute da Hamas, citando nuove informazioni ottenute dalle truppe che operano a Gaza. 

  

(Adnkronos)