IT-alert, oggi test in Abruzzo e in Trentino: cos’è e cosa fare

(Adnkronos) – Dopo l’ultimo test in Valle d’Aosta e Veneto, oggi martedì 26 settembre test IT-alert in Abruzzo e Trentino. Domani, mercoledì 27 settembre, la prova si ripeterà con le stesse modalità e alla stessa ora in Lazio e Liguria. Il test nel Lazio era stato inizialmente programmato per il 21 settembre ma è stato rinviato per l’allerta gialla per temporali prevista sulla regione in quella giornata. 

Intorno alle 12 sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno in Abruzzo, nella Provincia Autonoma di Trento e nelle aree limitrofe, arriverà un messaggio di test IT-alert. In seguito alla ricezione del messaggio di test, o a maggior ragione nel caso in cui tale messaggio non venga ricevuto, sarà possibile accedere alla homepage del sito www.it-alert.gov.it e compilare l’apposito questionario. 

IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. IT-alert è attualmente in fase di sperimentazione. 

Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio nazionale della Protezione civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento.  

IT-alert, infatti, si affianca ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale, non è salvifico in sé, ma è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo. 

Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo. 

Quando sarà operativo, sarà impiegato per le seguenti tipologie di rischio nel campo della protezione civile, previste al momento dalla Direttiva del 7 febbraio 2023: 

maremoto generato da un sisma; 

collasso di una grande diga; 

attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; 

incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; 

incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); 

precipitazioni intense. 

(Adnkronos)