Italia, l’economia va meglio di quanto si pensi

(Adnkronos) – ECONOMIA ITALIANA – Leggendo insieme il bel saggio di Marco Fortis e Andrea Sartori (“l’Economia, meglio di quanto pensi”) su Aspenia e il capitolo ”Il made in Italy: una certezza anche in periodi di crisi” nell’ultimo Rapporto sulla Situazione sociale del Paese del Censis, si ha una visione dell’economia del nostro Paese lontana da tanti luoghi comuni nel senso che l’economia italiana sta meglio di quanto comunemente si pensi. L’Italia ha chiuso il 2022 con una crescita del 3,9% dopo l’eccezionale 6,7% del 2021 che veniva peraltro dopo la fase pandemica più acuta. Per il 2023 il Governo stima una crescita ancor positiva vicina, all’1%. Insomma si può tranquillamente affermare che l’economia italiana ha “mostrato una notevole resilienza allo shock pandemico e una reattività ben diversa dal passato”.  

Anche i dati del Fondo Monetario Internazionale collocano la crescita italiana post pandemica tra le più “vigorose a livello globale” più di quella mondiale nel suo complesso e più della media di quella dei Paesi avanzati. Questa crescita così significativa è stata trainata da quelle che sono da sempre le eccellenze del nostro sistema produttivo: agroalimentare, moda, arredo casa, turismo, manifattura e in particolare l’automazione meccanica. Complessivamente l’export di questi settori cardine vale oltre 288 miliardi di euro quasi il 60% del totale dell’export italiano. I prodotti identitari del made in Italy hanno retto l’impatto della pandemia (e delle crisi successive, quella energetica e quella della guerra russo/ucraina) e hanno mantenuto (nonché in più casi, aumentato) il loro contributo all’export totale del nostro Paese. Solo per fare un esempio, ma molto significativo, Il Censis cita i materiali da costruzione in terracotta italiani che coprono oltre il 24% di tutto l’export mondiale del prodotto: Mentre alcuni settori dell’abbigliamento e dell’arredo casa si avvicinano al 20% dell’export mondiale. Tutti prodotti accomunati da caratteristiche presenti nella “parte migliore e più vitale del nostro sistema produttivo: il saper fare, l’innovatività e l’ingegno”. 

CYBER-FURTI – Ci siamo più volte occupati in questi Promemoria di quanto pericolosi e sempre più diffusi in Rete siano i cyberattak volti a carpire i dati personali di individui e imprese. Questi attacchi, secondo tutte le agenzie specializzate sia pubbliche che private, sono molto aumentati durante la pandemia (il che è abbastanza ovvio da spiegare visto che i lockdown hanno favorito un forte incremento del traffico di Rete quindi anche dei crimini di Rete) e anche ora, post pandemia, non accennano a diminuire, anzi (e ciò è meno ovvio da spiegare) E’ nato un vero e proprio “mercato secondario” di dati personali rubati che ha addirittura un proprio (almeno tendenziale) prezzario. Secondo Securwork (una delle più importanti società americane di sicurezza informatica) un lotto di dati di carte di credito può valere da 20 a 100 dollari per carta; 487milioni di numeri di telefono su Whatsapp sono stati venduti a 16,500 dollari mentre la password per il sistema informatico di una primaria impresa americana vale non meno di 2000 dollari. Incredibile. 

LETTERATURA – È appena uscito nella traduzione inglese il nuovo romanzo di Han Kang (Greek Lessons): La scrittrice coreana autrice del bestseller mondiale “la Vegetariana” e del successivo successo “Atti umani “entrambi in Italia pubblicati da Adelphi. Anche in questa ultima opera c’è un doloroso percorso di presa di coscienza incentrato sulla fisicità dei protagonisti, i corpi e le sensazioni percepite attraverso essi (una dei protagonisti diventa muta, un altro sta perdendo la vista) che hanno spazio predominante sulla novella. Il tutto in uno stile misterioso e affascinante, personalissimo. 

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