Il Siviglia batte la Juventus per 2-1 ai supplementari nel ritorno della semifinale d’Europa League, elimina i bianconeri e si qualifica per la finale che giocherà contro la Roma. A punire i bianconeri due vecchie conoscenze del calcio italiano l’ex Milan Suso, a segno al 72′ e l’ex Roma Lamela al segno al 5′ del primo tempo supplementare che rispondono al gol di Vlahovic al 65′. Gli andalusi chiudono in dieci uomini per l’espulsione di Acuna al 115′ per doppia ammonizione.
“Anche altre squadre non alzano trofei”. Fallimento bianconero: e ora? L’allenatore Massimiliano Allegri analizza la partita che fa sfumare l’ultimo obiettivo stagionale. La Juve, mai in corsa per lo scudetto, come un anno fa chiude l’anno a mani vuote. In campionato, il secondo posto e la qualificazione alle Coppe rischiano per una nuova penalizzazione. Allegri, che ha un contratto per altri 2 anni, finisce nel mirino del tifo social anche per le dichiarazioni post-gara.
“Quando giochi queste partite talmente importanti, i dettagli fanno la differenza. Queste partite sono passaggi che la squadra deve fare, soprattutto i ragazzi che han poca esperienza internazionale. Abbiamo pagato sul secondo gol, potevamo farlo noi sul 2-1”, dice a Sky.
“Da sabato dobbiamo rimettere la testa al campionato, perché dobbiamo arrivare secondi. Dispiace non essere andati in finale, i ragazzi lo meritavano in questa annata. Più di questo la squadra non poteva fare. Non ho da rimproverare niente. L’anno prossimo avranno più partite internazionali e miglioreranno nei dettagli”, dice ancora.
L’anno prossimo rischia di essere un altro anno zero per la Vecchia Signora. L’ipotesi di non disputare le coppe europee, per gli effetti dei procedimenti della giustizia sportiva, è concreta. Il mercato, che potrebbe essere gestito da Cristiano Giuntoli in arrivo da Napoli, sarebbe condizionato dall’assenza di competizione continentali.
Allegri, tutelato da un ricchissimo contratto fino al 2025, in 2 stagioni ha proposto un ‘prodotto’ deludente nella forma e nella sostanza. La qualità del calcio offerto dalla Juventus è rivedibile, per usare un eufemismo. I risultati, come direbbe José Mourinho, sono riassunti dalla locuzione ‘zero tituli’. La rosa della stagione che va a concludersi era stata ipotizzata come un instant team per vincere subito: Angel Di Maria e Paul Pogba, arrivati a parametro zero, avrebbero dovuto alzare il tasso tecnico e di esperienza della squadra.
L’argentino ha finito per ‘utilizzare la Juve’ come rodaggio per i Mondiali, il francese non ha praticamente mai giocato. Dusan Vlahovic, pagato circa 80 milioni un anno fa, in questa stagione ha vissuto lunghi periodi anonimi, involuto e impacciato in una squadra che spesso lo ha abbandonato a se stesso. Federico Chiesa è la copia sbiadita del giocatore ammirato prima del grave infortunio accusato a gennaio 2022. Unica nota lieta, almeno in parte, i giovani proposti: da Fagioli a Miretti, fino a Iling Junior. Ora, il bivio: la linea verde può diventare ancor più centrale nel futuro della squadra e della società alle prese con una complessa situazione finanziaria.