Kissinger, la guerra fredda e il rapporto con Cossiga

(Adnkronos) – “Un attore chiave nella politica della Guerra Fredda, ha appoggiato gli Stati Uniti nella lotta clandestina contro l’Unione Sovietica”. Francesco Cossiga il 17 agosto 2010, giorno della sua morte, veniva descritto così dalla stampa Usa e in questo contesto vengono letti i rapporti tra l’ex Capo dello Stato ed Henry Kissinger.  

Le cronache registrano l’incontro che avvenne tra i due nel 1979 con Cossiga presidente del Consiglio e poi al Quirinale, presente anche Gianni Agnelli, il 7 luglio 1990, alla vigilia della finale dei Campionati mondiali di calcio che in quell’anno si svolsero in Italia, prima della successiva edizione che sarebbe stata ospitata negli Stati Uniti, con gli auspici proprio dell’ex Segretario di Stato e dell’Avvocato. 

Ma sul legame diretto e indiretto tra Cossiga e Kissinger molto si è scritto a proposito del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, vicenda che segnò profondamente l’allora ministro dell’Interno, dimessosi dopo il ritrovamento del cadavere del presidente della Democrazia cristiana. Nelle varie ricostruzioni di quei drammatici 55 giorni, spesso è stato ricordato l’incontro tra Kissinger e Moro nel 1974, quando il capo della diplomazia statunitense non esitò a manifestare tutta la sua contrarietà alle aperture della Dc al Pci che poi portarono alla nascita dei Governi di solidarietà nazionale, circostanza poi smentita anni dopo dallo stesso Kissinger in un’intervista al programma televisivo ‘Mixer’. E a quell’episodio citato più volte è stato legato l’invio al Viminale nei giorni del sequestro Moro di Steve Pieczenik, funzionario del Dipartimento di Stato Usa.  

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