(Adnkronos) – “Il mio desiderio per il tempo in cui mi toccherà svolgere questo importantissimo ruolo è quello della pacificazione: nessuno mi venga a dire che non ce ne è bisogno in Italia, siamo ancora in qualche modo in un interminabile dopoguerra per alcuni momenti della vita pubblica. C’è ancora un’Italia non sempre pacificata pur nelle inevitabili e doverose e profonde differenze di pensiero che può avere uno dall’altro. Se riuscissimo a fare un piccolo passo in avanti sul grado di accettazione del pensiero altrui che sia rispettoso delle leggi, della Costituzione, ma che possa anche essere diverso dal nostro, sarei felice”. Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nell’incontro con la stampa parlamentare per gli auguri natalizi.
STAMPA E ISTITUZIONI – “La stampa è essenziale e decisiva per dare ancora più dignità alle Istituzioni e a questa Istituzione in particolare. Certo, il compito principale spetta agli attori delle Istituzioni”, che “possono riconquistare una maggiore credibilità, affidabilità, amore da parte dei cittadini se lo meritano” ha detto La Russa. “Credo che anche quando ci sono aspetti che portano a meritare – ha proseguito la seconda carica dello Stato – non sempre la stampa aiuta a farli conoscere. A me piacerebbe che fossimo tutti nella stessa barca, per essere censori tutte le volte che i politici e le Istituzioni sbagliano, ma essere divulgatori delle cose buone che emergono dalle Istituzioni. Solo voi potete veramente uscire da ogni pregiudizio e dare a Cesare quel che è di Cesare”.
ESERCIZIO PROVVISORIO- Il presidente del Senato con la stampa ha parlato della manovra 2023. “L’esercizio provvisorio va evitato”, ha sottolineato, non “perché danneggia il Governo o una parte politica. Sarebbe un danno per l’immagine per l’Italia”, ma “penso non avverrà”. “Ci sono dei momenti – ha aggiunto – in cui maggioranza e opposizione, ferme nelle loro idee, debbono però avere come stella cometa l’interesse nazionale, il bene dell’Italia e quello di non arrivare all’esercizio provvisorio fa parte di quello che io ritengo un dovere per tutti i parlamentari”.
BICAMERALISMO – “Sono anni ormai che la legge di Bilancio prima la fa la Camera o il Senato. Allora facciamo una legge costituzionale in cui si dice c’è il bicameralismo ad eccezione della legge finanziaria, è più serio piuttosto che farla rimbalzare tra Camera e Senato, offrendo a chi tocca la seconda lettura l’occasione per saltare un pezzo di vacanze. Personalmente credo che prima o poi una riforma della seconda parte della Costituzione possa e debba toccare il modo con cui il bicameralismo è inteso, senza arrivare ad un monocameralismo. C’è però tutta la possibilità che il Parlamento si interroghi su come migliorare questa doppia lettura” ha detto La Russa.
ARMI ALL’UCRAINA – Il presidente del Senato ha evidenziato che inviare armi all’Ucraina “è una scelta del Governo, ma soprattutto del Parlamento. Ho verificato che anche nell’ultimo decreto rimanesse l’impegno che nulla sia fatto senza che vi sia un passaggio, un intervento, una conoscenza da parte del Parlamento, che rimane sovrano, specie in materie come questa”.
Ribadendo il suo “convincimento personale espresso più volte prima di essere presidente del Senato”, la seconda carica dello Stato ha aggiunto di restare “assolutamente convinto che lasciare l’Ucraina senza tutto l’aiuto indispensabile affinché non soggiaccia alle mire russe sarebbe un errore. Abbiamo il dovere di aiutare l’Ucraina e nello stesso tempo di ricercare tutte le strade possibili per la pace, ma chi si illude che la pace possa essere più vicina lasciando gli ucraini in balia dell’invasione russa, sbaglia, o meglio, potrebbe sì avere una pace più in fretta, ma sarebbe la pace del cimitero, la pace senza giustizia, che non credo sia quella che nessuno tra maggioranza e opposizione aspira ad avere per l’Ucraina”.