(Adnkronos) – Beppe Grillo rompe il silenzio e torna a blindare il doppio mandato con un video pubblicato sul suo Blog. Un intervento, quello del garante pentastellato, che rischia di mettere la parola fine alla carriera politica di una buona fetta di parlamentari M5S a meno che i vertici non decidano di aprire comunque la discussione sulla regola aurea del Movimento introducendo delle deroghe. “Siamo in un momento caotico, strano. Tra 15 giorni potremmo essere morti. Non lo so ma so che i nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un altro modo, sono l’antibiotico di una politica intesa come servizio civile”, afferma il comico genovese, secondo il quale le recenti defezioni “sono causate da questa legge innaturale che è contro l’animo umano”.
Grillo ce l’ha con Luigi Di Maio e con i parlamentari che insieme al ministro degli Esteri hanno prodotto l’ultima scissione: “‘Giggino la cartelletta’ adesso è di là che aspetta di archiviarsi in qualche ministero della Nato…”. Le parole di Grillo pesano come macigni. Il video del co-fondatore del Movimento fa il giro delle chat, gettando nel panico gli eletti al secondo giro di boa che presto potrebbero dire addio a ogni chance di rielezione qualora Giuseppe Conte decidesse di assecondare la decisione di Grillo di confermare il tetto dei due mandati. La giornata scorre tra telefonate roventi e scambi Whatsapp preoccupati: “Ma quindi la scelta è definitiva? Finisce qui?”, si chiede più di un parlamentare, apprende l’Adnkronos.
Si fa insistente il pressing nei confronti di Conte affinché quest’ultimo conceda deroghe che però, al momento, non sembrano essere all’orizzonte. Quando infatti si diffonde l’indiscrezione secondo cui Roberto Fico potrebbe beneficiare dell’agognata concessione con una candidatura nel collegio plurinominale Campania 1 alle prossime politiche (uno dei pochi sicuri rimasti per il M5S), fonti di primo piano del Movimento interpellate dall’Adnkronos parlano di “fake”, mentre il diretto interessato preferisce non rispondere.
Il presidente uscente della Camera fa parte del gruppo di big sul quale potrebbe presto abbattersi la ‘mannaia’ del secondo mandato. Fanno parte di questo club, tra gli altri: Paola Taverna, Vito Crimi, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Carlo Sibilia, Fabiana Dadone, Federico D’Incà, Nunzia Catalfo. Tutti in rigoroso silenzio dopo la doccia fredda arrivata da Grillo. “Quanta voglia avranno, queste persone, di impegnarsi nella prossima campagna elettorale se la loro carriera politica è già ai titoli di coda?”, le riflessioni di un pentastellato ‘off the records’.
Ma anche tra i parlamentari alla seconda legislatura c’è chi plaude alle parole di Grillo. “Benissimo Beppe Grillo che blinda la regola dei due mandati… Se qualche altra ‘zavorra’ si staccherà dal M5S vorrà dire che riusciremo a volare ancora più alti”, twitta il senatore Danilo Toninelli. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega deputato Angelo Tofalo, che in una nota ringrazia il garante M5S per la sua presa di posizione.
“Le regole si rispettano”, dice la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni. Per la deputata Giulia Grillo “Beppe ha ragione”, mentre Luigi Gallo, anche lui al secondo mandato, resterà “al servizio del progetto politico di Giuseppe Conte”. “Seguo le regole del Movimento”, le parole del senatore Sergio Puglia. Gli fa eco il collega Andrea Cioffi: “La regole c’è, Grillo non ha fatto altro che ribadirla. Punto”. Per la deputata Azzurra Cancelleri, sorella del sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo, il nodo del doppio mandato “andava sciolto tempo fa… A questo punto – spiega all’Adnkronos – sposo la linea di Beppe: no al terzo mandato. No a deroghe solo per alcuni. Ormai le regole sono quelle”.
All’orizzonte però si profila un possibile inghippo regolamentare. Lo evidenzia Lorenzo Borrè, l’avvocato dei ricorrenti M5S, per il quale “non spetta a Grillo decidere sul significato di ‘due mandati elettivi'”. Il legale pubblica sui social uno stralcio del Codice etico pentastellato che obbliga ciascun candidato “a non presentare la propria candidatura per una carica elettiva, qualora siano già stati esperiti dall’iscritto n. 2 mandati elettivi”. “Decidere sulla portata dell’espressione ‘due mandati'”, rimarca Borrè, “spetta al Comitato di Garanzia” presieduto proprio da Roberto Fico e composto anche da Virginia Raggi (già al terzo mandato a livello comunale) e Laura Bottici (al secondo mandato come senatrice).
Intanto il M5S scalda i motori della campagna elettorale e marca le distanze dagli ormai ex alleati del Partito democratico. Al segretario dem Enrico Letta, che su Facebook parla di “Italia tradita” postando un’immagine di Mario Draghi, il leader pentastellato Giuseppe Conte replica con un post: “E’ vero, Enrico. L’Italia è stata tradita quando in Aula il premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per approfondire l’agenda sociale presentata dal MoVimento 5 Stelle, l’hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte”.
“L’agenda Draghi’ da voi invocata ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente”, rincara Conte, che aggiunge: “Adesso non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre”.
(di Antonio Atte)