“Pare che dall’1 maggio si faccia un passo avanti” verso la fine delle misure Covid, “con cautela per queste ultime settimane, ma certamente ci sono scelte che aiuteranno anche il turismo un po’ a riprendere. Sono d’accordo” con la linea adottata sulle mascherine, “di mantenere la precauzione” dell’obbligo in alcuni contesti, dai mezzi pubblici agli ospedali, come in cinema e teatri, “fino a giugno inoltrato. Io adotterei anche in autunno la stessa precauzione”. E “in ufficio”, dove da maggio sarà solo raccomandata, “la mascherina la continuerei ad usare comunque, negli open space o in presenza di altre persone. Come forma di rispetto. Non dico di indossarla quando si è soli nella propria stanza davanti al pc. Ma farlo in presenza d’altri, specie adesso che abbiamo anche un orizzonte temporale, si tratta di un piccolo sacrificio”. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che esorta le persone a considerare le mascherine come ‘amiche’, non ‘nemiche’ da eliminare.
“Poi ognuno è libero di fare quello che vuole – puntualizza – ma spero che le persone siano state ormai edotte sull’utilità della mascherina in certi momenti. Non le dovranno vedere come una cosa negativa, ma come qualcosa da usare al bisogno, come un accessorio della quotidianità, come gli occhiali da sole, come un presidio che difende. Io in ufficio la sto usando e la userò. Non dico di arrivare all’assurdo di tenerla mentre si guida da soli in auto, quello è sempre stato inutile”, sorride.
Quanto all’allentamento sul Green pass che scatta dal primo maggio “l’avrei fatto anche prima, era rimasta la cosa più difficile da comprendere – conclude il virologo – Il ruolo di invitare alla vaccinazione lo aveva già svolto nelle prime settimane di applicazione. In questo momento è solo una misura non utile. E’ giusto non essere più vincolati a mostrarlo”.