Nuovo monoclonale anti-psoriasi efficace e sicuro a 2 anni

L’anticorpo monoclonale anti-psoriasi bimekizumab mostra risposte cliniche sostenute fino a 2 anni di trattamento, restando generalmente ben tollerato. E’ quanto emerge dai risultati preliminari dello studio in open lable extentsion Be Bright, che indaga la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia a lungo termine di bimekizumab fino a 2 anni in pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a grave che hanno completato uno dei 3 studi registrativi di fase 3. Questi dati, insieme a ulteriori risultati del programma clinico di fase 3/3b per bimekizumab nella psoriasi, sono stati presentati al 30esimo Congresso dell’Accademia europea di dermatologia e venereologia (Eadv), in 9 abstract supportati da Ucb.

Bimekizumab – ricorda l’azienda biofarmaceutica – è il primo inibitore selettivo delle interleuchine Il-17a e Il-17f a essere approvato nell’Unione europea per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla terapia sistemica.

Secondo i risultati illustrati al summit dei dermatologi europei, “i pazienti trattati con bimekizumab hanno raggiunto livelli di clearance cutanea (Pasi 90 e Pasi 100) mantenuti fino a 2 anni con un dosaggio di mantenimento continuo”, riassume una nota. Il farmaco “è stato generalmente ben tollerato, senza che emergessero nuovi segnali di sicurezza. Il passaggio a bimekizumab dopo 24 settimane di trattamento con adalimumab (sturio Be Sure) ha portato a un aumento dei tassi di risposta Pasi 90 e 100 mantenuto fino a 2 anni”. Inoltre, “il passaggio a bimekizumab dopo 52 settimane di trattamento con ustekinumab (Be Vivid) ha portato a un aumento dei tassi di responder Pasi 100 mantenuto fino alla settimana 100. I pazienti che sono passati a bimekizumab dopo una risposta inadeguata a ustekinumab alla settimana 52 hanno anche mostrato miglioramenti nei livelli di clearance della pelle (Pasi 90 e 100) mantenuti nel tempo”.

“Nella pratica clinica i pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave possono avere bisogno di una transizione tra i biologici per controllare in modo ottimale la loro malattia”, spiega Diamant Thaçi, Institute and Comprehensive Center for Inflammation Medicine, University Hospital of Lübeck, Germania. In questo senso, evidenzia lo specialista, “i risultati a lungo termine dello studio Be Sure e dello studio Be Bright, condivisi all’Eadv 2021, hanno dimostrato che il passaggio da adalimumab a bimekizumab ha aiutato più pazienti con psoriasi da moderata a grave a raggiungere e mantenere la pelle completamente pulita, come misurato da Pasi 100, fino a 2 anni di trattamento”

“Dopo la recente approvazione di bimekizumab in Europa – dichiara Emmanuel Caeymaex, Executive Vice President, Immunology Solutions and Head of Us, Ucb – siamo lieti di condividere nuovi dati biennali all’Eadv a sostegno del valore clinico di bimekizumab nel trattamento della psoriasi da moderata a grave. La gamma di dati di efficacia e sicurezza a lungo termine presentati offrono nuove importanti informazioni per la comunità dermatologica e riflettono il nostro impegno volto a migliorare lo standard di cura per le persone con psoriasi”.

(Adnkronos)