Niente elezione del nuovo Principe Gran Maestro per il Sovrano Militare Ordine di Malta (o, più compiutamente, il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Cipro, di Rodi e di Malta) ma un prolungamento dell’attuale luogotenenza, nonostante sia giunta al termine temporale del proprio mandato.
È con una lettera di Papa Francesco al cardinale Tomasi (Leggi), delegato speciale del pontefice presso lo Smom, che si registra un intervento (apparentemente senza precedenti) nelle vicende interne all’Ordine melitense.
“Ho quindi deciso di prorogare da questo momento Fra’ Marco Luzzago nel suo ufficio di Luogotenente di Gran Maestro sino alla conclusione del Capitolo Generale Straordinario e successiva elezione di un nuovo Gran Maestro da parte del Consiglio Compìto di Stato” si legge nella lettera del Pontefice, diffusa da un bollettino della Sala Stampa vaticana.
Ordine Malta, a novembre l’elezione del nuovo Gran Maestro: tensioni su tradizione e riforme
Questo intervento deve essere ancora compiutamente decifrato nelle sue conseguenze. La prima lettura sembra essere di sostegno a chi ha guidato l’Ordine nell’ultimo anno (Fra’ Luzzago è stato nominato Luogotenente l’8 novembre scorso e per costituzione ha un incarico che non può estendersi per più di un anno), mettendo mano a una riforma strutturale delle leggi che governano quello che è al contempo ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica sin dal 1113 e soggetto primario di diritto internazionale, con relazioni diplomatiche attive con oltre 100 Paesi e con l’Unione Europea, ha lo status di Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite ed è attivo in circa 120 nazioni. Il Principe Gran Maestro è l’unico Capo di Stato e Sovrano al mondo a avere il rango di Cardinale, anche se non partecipa al conclave.
Leggendo la lettera del Pontefice infatti si trovano questi passaggi: “Ho notato, con gratitudine, i passi positivi compiuti per quanto attiene al rinnovamento spirituale e morale dell’Ordine, specialmente dei Membri Professi, nonché al processo di aggiornamento della Carta Costituzionale e del Codice Melitense, snodo quest’ultimo di fondamentale importanza non solo in vista del prossimo Capitolo Generale Straordinario, ma soprattutto per il rinnovamento dell’Ordine.
Preso atto di quanto svolto anche con la consultazione dei Professi, del Sovrano Consiglio, dei Procuratori, Reggenti e Presidenti, affinché il lavoro già intrapreso possa dare i suoi frutti, è importante che il Capitolo Generale Straordinario sia celebrato nelle condizioni atte ad assicurare il necessario rinnovamento nella vita dell’Ordine”.
Nel prosieguo di quanto scritto da papa Francesco si trovano anche indicazioni operative per il suo delegato, il cardinal Tomasi: “Per poter continuare quest’importante opera di rinnovamento, come mio Delegato Speciale Ella gode di tutti i poteri necessari per decidere le eventuali questioni che dovessero sorgere per l’attuazione del mandato affidatoLe. In quanto mio Delegato Speciale, ha la potestà di avocare a sé aspetti del governo ordinario dell’Ordine, anche derogando, se necessario, all’attuale Carta Costituzionale e all’attuale Codice Melitense, nonché di risolvere tutti i conflitti interni all’Ordine ex auctoritate Summi Pontificis”. E qui sembrano esserci anche i presupposti se non per un quasi commissariamento dell’Ordine, per lo meno per un controllo diretto sul compimento delle riforme e sull’uscita dalla fase transitoria della gestione.
Infatti, Francesco assegna dei poteri speciali al suo delegato. “Inoltre, in vista del prossimo Capitolo Generale Straordinario, per venire incontro alle problematiche che si dovessero presentare, Le attribuisco espressamente anche i seguenti poteri: – convocare il Capitolo Generale Straordinario per una data che Ella determinerà e copresiedere il medesimo; – definire un regolamento ad hoc per la composizione e celebrazione del Capitolo Generale Straordinario; – approvare la Carta Costituzionale ed il Codice Melitense; – procedere al rinnovo del Sovrano Consiglio in conformità ai nuovi testi normativi; – convocare il Consiglio Compìto di Stato per l’elezione di un nuovo Gran Maestro”. Quindi una mossa a sorpresa, con il Pontefice intenzionato a controllare da vicino le vicende melitensi.