Pa, Impatta lancia la nuova figura del Public innovation manager

Public innovation manager. E’ la nuova figura professionale che dovrebbe puntare a ‘cambiare verso’ alla Pa italiana
delineata oggi da Impatta. Ma non solo. Il network di imprese per lo sviluppo di progetti innovativi con un positivo impatto economico, sociale ed ambientale nel corso di un brainstorming oggi a Roma, alla Casa del Cinema, ha lanciato anche il manifesto per il public innovation management in Italia con l’orizzonte di rispondere alle necessità di efficientare la pubblica amministrazione andando incontro alla sfida epocale del Pnrr. A mettere a fuoco la nuova figura del pubblic innovation manager come driver di una Pa rinnovata sono stati i Project manager di Impatta Davide D’Arcangelo, esperto di innovazione, politiche industriali, corporate finance, fondi europei e Vice presidente di Impatta, e Pierluigi Sassi, innovation manager accreditato al Mise, ricercatore accreditato presso la Comunità Europea e presidente italiano della Ong Earth Day riconosciuta dal Segretariato Generale della Nazioni Unite. Sul palco con D’Arcangelo e Sassi si sono succeduti, fra gli altri, il Sottosegretario di Stato per le politiche e gli affari europei, Vincenzo Amendola, il presidente di Confindustria Digitale, Agostino Santoni, e l’Assessore della Regione Campania per la Ricerca, l’innovazione e le startup, Valeria Fascione.  

“Il public innovation manager – ha spiegato D’Arcangelo – non è solo un acceleratore per la Pa ma può aprire ad una nuova filiera industriale, quella del Gov-tech, creando strumenti in grado di semplificare la burocrazia e veicolare una nuova cultura negli enti locali, nuovi standard e tecnologie a servizio della pubblica amministrazione”. E, in questo contesto, l’Assessore Fascione ha sottolineato che “la Regione Campania sta lavorando molto sul tema delle competenze digitali”
. “Il public innovation manager rappresenta una figura abilitante, un vero e proprio facilitatore” ha osservato Fascione. La Campania, ha assicurato, “ha accolto la forte domanda di innovazione tenendo presente che la Pa ha tre livelli di priorità: nuovo personale, competenze digitali di base, consapevolezza del ruolo dei dirigenti. La Regione oggi è un ente che funge da aggregatore”.  

“Serve continuare a cambiare in maniera profonda la pubblica amministrazione” anche “strutturandola in maniera differente” e “la proposta di un managing innovativo va in questa direzione” ha commentato, conversando con l’Adnkronos, il Sottosegretario di Stato per le politiche e gli affari europei, Vincenzo Amendola, intervenuto al confronto promosso da Impatta. “Il Governo con il grande lavoro dei ministri Renato Brunetta e Vittorio Colao ha dato vita – tra decreti di semplificazione e di assunzione – ad un nuovo cambiamento profondo della Pubblica Amministrazione che non significa ‘digitalizzare la burocrazia’ ma trasformare la macchina al servizio dei cittadini e delle imprese” ha rilevato Amendola. 

Per il presidente di Confindustria Digitale, Agostino Santoni, “semplicità, programmabilità, apertura e sicurezza” sono “le caratteristiche delle imprese vincenti che possono essere esportate anche nella Pa e sono caratteristiche della leadership di un public innovation manager”. “Mai come in questo momento – ha rilevato Santoni conversando con l’Adnkrons al termine dell’evento – il dialogo tra pubblico e privato ha avuto così fondamentale importanza”. Santoni ha in oltre rimarcato che “dopo anni di mancanza di investimenti, il nostro settore è finalmente chiamato a trasformare il Paese e la Pa attraverso l’innovazione. Ora ci sono le risorse e una forte volontà del Governo per farlo”. Il presidente di Confindustria Digitale ha infine sottolineato che “il nostro settore è fortemente mobilitato assicurando competenze, tecnologie e professionisti per accelerare il cambiamento in chiave digitale, sostenibile e inclusivo della società e dell’economia italiane”.  

(Adnkronos)