Ramadan 2023 al via con un giorno di ritardo

 Ha ritardato di un giorno, rispetto a quanto previsto per il mancato avvistamento ieri sera della prima falce della luna crescente, ma da stanotte ovvero domani prende il via ufficialmente il Ramadan, il mese sacro all’Islam, per quasi due miliardi di musulmani al mondo (il 23 per cento della popolazione mondiale). Lo ha stabilito la Corte suprema dell’Arabia Saudita, così come il comitato per l’avvistamento della luna degli Emirati Arabi Uniti e la Casa delle Fatwa della Libia.

Il Ramadan rappresenta il nono mese del calendario lunare islamico, che dura 29 o 30 giorni, durante il quale la maggior parte dei musulmani nel mondo digiuna dall’alba al tramonto. L’ultimo giorno del mese sacro, l’Eid al-Fitr, è previsto per il 21 o 22 aprile. E’ il versetto 183 della seconda Sura del Corano che prescrive il digiuno per i fedeli in questo periodo: “Credenti, vi è stato prescritto il digiuno come è stato prescritto a coloro che sono venuti prima di voi”.

Secondo la tradizione, è stato durante il Ramadan – uno dei cinque ‘pilastri’ dell’Islam – che è avvenuta la rivelazione del Corano a Maometto. I precetti islamici richiedono al fedele in questo periodo l’astinenza completa dal cibo e dall’acqua dall’alba al tramonto, la purificazione del corpo e dello spirito e la preghiera. Per la sharia il digiuno di Ramadan è un atto di culto basilare, obbligatorio per tutti i musulmani ad eccezione dei più ‘vulnerabili’, come ad esempio anziani, donne in gravidanza o che allattano, malati e anche viaggiatori. Prima del digiuno, poco prima dell’alba, si usa fare un pasto leggero (suhur). Il tramonto del sole pone fine al digiuno: la tradizione vuole che si beva acqua e si mangino datteri. L’interruzione del digiuno (iftar) viene preceduta da una breve preghiera. La lunga preghiera notturna è invece detta Tarawih.

(Adnkronos)