Samuele Bersani: “Ho avuto un tumore ai polmoni al primo stadio, sono arrivati in tempo”

(Adnkronos) – Un tumore ai polmoni, fortunatamente preso in tempo, che lo ha colpito nel novembre scorso facendogli rimandare il tour. E’ questo il racconto che Samuele Bersani ha fatto ieri dal palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano, sottolineando l’importanza della prevenzione. 

“Sono molto riservato e siccome non ho fatto interviste con nessuno su questo argomento, ho preferito aspettare che arrivassero i concerti per raccontarlo direttamente. Così anche da essere un po’ d’aiuto a quelli che o vivono un periodo analogo o hanno paura di farsi un esame di prevenzione. Ho avuto un tumore ai polmoni, primo stadio. Primo stadio vuol dire che ci sono arrivati in tempo, primo stadio vuol dire che per fortuna non ho dovuto fare né chemio né radio, però mi sono dovuto far togliere un lobo, un pezzettino di polmone, che per il mio mestiere non è che sia proprio il massimo (…)”, ha rivelato.  

“La lezione che ho imparato, e che voglio tramettere, è che si può fare tutto, ma bisogna andare senza avere la paura di quello che può succedere. Perché poi siamo molto più forti di quello che crediamo. (…) E io sono una testimonianza proprio di riuscita. Non solo io, ci sono stati altri prima di me che sono incappati in questa problematica. E mi hanno dato anche la forza. Ecco, perché ci si dà la forza tra di noi quando capitano queste cose”, le parole di Bersani su quanto gli è accaduto a novembre, quando aveva dovuto rimandare le ultime date del tour con Orchestra, ora ripreso, e disponibile dal 21 marzo anche in una spettacolare versione discografica dal vivo “Samuele Bersani & Orchestra”. 

Con un filo di timidezza e con l’autenticità che lo contraddistingue, Samuele ha preferito raccontare tutto direttamente al suo pubblico che lo ha accolto durante la data al Teatro Arcimboldi di Milano con un lunghissimo applauso, prima di tornare alla sua musica. 

Dai primi accordi la platea si è ritrovata immersa in un universo sonoro rinnovato, dove i classici del cantautore trovano nuova linfa grazie agli arrangiamenti orchestrali che li trasformano in piccoli affreschi cinematografici. La voce di Bersani, sempre in perfetto equilibrio tra delicatezza e intensità, danza sopra gli archi e i fiati, svelando nuove sfumature nei testi che hanno segnato un’intera generazione. Da “Ex e Xanax” a “Harakiri”, da “Giudizi Universali” a “Il tuo Ricordo”, passando per “Coccodrilli”, “Spaccacuore”, “Lo scrutatore non votante”, “Ferragosto”, e i meno eseguiti live ma amatissimi “Barbarola Albanese”, “Braccio di ferro”, le canzoni in scaletta che sono dei successi trasversali, sono innumerevoli. 

Alla fine Bersani saluta il pubblico quasi sorpreso dall’intensità dell’applauso. Artista atipico, lontano dalle mode, Bersani è sempre stato fedele a un’idea di canzone che affonda le radici nella poesia e nella ricerca melodica. Con questa veste sinfonica, riesce a elevare ulteriormente il suo repertorio, dimostrando ancora una volta di essere uno dei più raffinati autori della sua generazione. 

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