Continuano le manovre si lancio per i due nuovi satelliti del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, un programma in cui anche l’Italia ha un ruolo strategico con il suo colosso spaziale Leonardo. L’Agenzia Spaziale Europea ha reso noto che i due nuovi satelliti Galileo, prossimi a partire, sono stati attaccati al dispenser su cui andranno in orbita e la carenatura del lanciatore – che li proteggerà durante la prima parte della salita in orbita – è stata chiusa intorno alla coppia di satelliti. Il lancio dei satelliti Galileo 27 e 28 è previsto con un lanciatore Soyuz dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, il prossimo 2 dicembre alle 01:31 Cet quando a Kourou saranno le 21:31:27 dell’1 dicembre. Ad operare il lancio sarà Arianespace, la società europea di servizi di lancio, con un volo Soyuz Vs26. Dei 26 satelliti Galileo già in orbita, Arianepsace ha ricordato che 14 sono stati lanciati con un Soyuz prodotto da Progress Space Rocket Center, parte di Roscosmos, tra il 2011 e il 2016. Altri 12 satelliti Galileo sono stati lanciati con un Ariane 5 tra il 2016 e il 2018. Il volo Vs26 aumenterà la flotta totale di Galileo a 28 satelliti. L’obiettivo di un dispiegamento completo della prima generazione di Galileo è intorno al 2025.
L’Esa ha spiegato che il dispenser ha il doppio compito di assicurare i due satelliti in posizione sicura durante il decollo e il volo, quindi dispiegare i satelliti nella loro orbita di destinazione. I due nuovi satelliti andranno a consolidare il sistema europeo Galileo in cui l’Italia, con il Gruppo Leonardo, ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del programma frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea (Esa), Unione Europea (Ue), Agenzia Europea per il Programma spaziale (Euspa), con l’importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
In tutti i satelliti del programma Galileo un’importante componente tecnologica è infatti sviluppata dall’italiana Leonardo che ha realizzato i sensori di assetto Ires-N2 (Infrared Earth Sensor), utilizzati per il controllo della posizione dei satelliti, e gli orologi atomici all’idrogeno Phm-Passive Hydrogen Maser. Il Phm di Leonardo è il più accurato orologio atomico mai realizzato per applicazioni di navigazione satellitare poiché arriva ad accumulare un errore di appena un secondo ogni tre milioni di anni.
Dopo aver lavorato sugli orologi atomici per la prima generazione di Galileo, Leonardo continuerà a fornire due orologi atomici all’idrogeno (maser) per ogni nuovo satellite della Seconda Generazione: ne vengono installati 2 su ciascuno dei satelliti e ne sono il vero cuore. Infatti, poiché spazio e tempo sono uniti nella determinazione di una posizione geografica, una migliore misura del tempo corrisponde ad una localizzazione più accurata. Inoltre, l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), per la fornitura di 6 dei 12 satelliti della Costellazione Galileo di Seconda Generazione, incrementando le prestazioni e la cyber-sicurezza della costellazione.
Thales Alenia Space, inoltre, fornisce supporto industriale all’Esa svolgendo attività di sistema relative alla progettazione, alla prestazione, integrazione e validazione del sistema e per il controllo dell’intero sistema satellitare di navigazione. Tas ha fornito, inoltre, importanti componenti tecnologiche come le unità di generazione del segnale e le antenne per i primi 22 satelliti della fase Foc (Full Operation Capability) della costellazione, la Precision Time Facility (Ptf), che genera e gestisce la scala dei tempi del sistema Galileo, nonché il Galileo Reference Chain (Grc) che riceve e controlla il segnale di Galileo nel segmento di terra.
Thales Alenia Space è responsabile anche della progettazione e sviluppo del Segmento di Controllo di Missione a terra e dei maggiori sottosistemi del Segmento Spaziale. Nel suo sito di Roma ha, inoltre, eseguito anche assemblaggio, integrazione e test dei 4 satelliti Iov-In Orbit Validation.
In questo quadro, centrale è anche il ruolo dell’italiana Telespazio, joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%), che ha realizzato, presso il Centro Spaziale del Fucino, uno dei due centri di controllo che gestiscono la costellazione e la missione del programma. Proprio il 3 novembre scorso, nonostante i suoi 60 anni suonati, Telespazio ha guardato al futuro con ‘occhi giovani’ ed ha allargato al Fucino il perimetro del Centro di Controllo di Galileo (Gcc), il secondo centro in Europa che gestisce la costellazione satellitare e la missione del programma del sistema di navigazione e localizzazione satellitare europeo. A circa un mese dal lancio dei due nuovi satelliti Galileo, la joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) ha infatti inaugurato un nuovo edificio al Centro Spaziale del Fucino ampliando così il Centro in Italia già operativo dal 2010.
L’allargamento del Centro italiano di Galileo – l’altro è basato a Monaco di Baviera – è stato determinato dall’evoluzione del programma che ha ampliato lo sviluppo delle attività del Centro di Controllo del Fucino rendendo necessaria la realizzazione di nuove sale controllo e nuove aree operative. La nuova configurazione già operativa del Gcc italiano può disporre oggi di 30 sale controllo e 40 sale apparati. A pieno regime le attività saranno operate da circa 200 tecnici e la nuova infrastruttura, realizzata in 12 mesi da Telespazio, si sviluppa su una superficie di circa 1400 metri quadrati portando il Centro di Controllo Galileo ad occupare un’area complessiva di 6000 metri quadri.
Il Galileo Control Centre italiano opera in parallelo con il Centro di Controllo tedesco realizzato dalla Dlr-Gfr, società dell’Agenzia spaziale tedesca, a Oberpfaffenhofen, a pochi chilometri da Monaco di Baviera, gestisce la costellazione satellitare e la missione del programma Galileo. Il Centro italiano, inoltre, è responsabile delle operazioni di sicurezza dell’intero sistema Galileo e cura le attività necessarie a garantire l’integrità, la confidenzialità e l’autenticità del segnale di navigazione e posizionamento. Entrambi i centri sono gestiti da Spaceopal, società paritetica di Telespazio e Dlr-Gfr – responsabile delle operazioni, della logistica integrata dell’intero sistema Galileo, della gestione della rete globale di comunicazione, della sicurezza informatica del sistema nonché delle operazioni Leop-Launch and Early Orbit Phase) a partire dal lancio dei prossimi due satelliti.