Sudan, tregua non ferma gli scontri: almeno 30 morti

(Adnkronos) –
Continuano gli scontri tra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf) in Sudan, nonostante la tregua di 24 ore entrata in vigore ieri alle 18. Almeno 30 persone, secondo il sindacato dei medici citato da al-Jazeera, sono state uccise. Secondo la stessa fonte, almeno 175 civili sono stati uccisi e 1.041 feriti dall’inizio dei combattimenti sabato scorso. 

L’esercito regolare del Sudan ha rivendicato di aver preso il controllo dell’aeroporto di Meroe, a nord di Khartoum, dopo intensi combattimenti con il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf). Lo ha dichiarato il portavoce delle forze armate sudanesi, il generale Nabil Abdallah, affermando in una nota che le Rsf si sono ritirate dall’aeroporto di Meroe dopo gli ultimi combattimenti. Durante la ritirata, ha aggiunto Abdallah citato dall’agenzia di stampa Suna, i miliziani ”hanno provato a saccheggiare” la città di Meroe. 

Abdallah ha invece descritto come ”stabile” la situazione a Khartoum, fatta eccezione per ”piccole scaramucce nei pressi dell’aeroporto”, dove questa mattina una potente esplosione. Inoltre ha denunciato che ci sono ”chiari indizi” della partecipazione di attori ”regionali” in quella che ha descritto come ”una cospirazione” contro il Sudan. ”Manteniamo il controllo delle nostre forze”, ha proseguito Abdallah. 

A causa dei combattimenti che infuriano a Khartoum, la Germania ha bloccato un’operazione dell’esercito per evacuare i circa 150 cittadini tedeschi che si trovano nel Paese. Lo hanno riferito fonti citate da Der Spiegel, spiegando che la missione vedeva l’utilizzo di tre aerei da trasporto A400M. Gli aerei erano atterrati in Grecia per fare rifornimento di carburante, ma l’esercito ha deciso di non farli proseguire a causa delle notizie di scontri e raid aerei a Khartoum che, evidentemente, avrebbero reso la missione troppo pericolosa. 

Il ministero della Difesa del Giappone ha iniziato le iniziative utili a evacuare i suoi cittadini dal Sudan. Lo ha detto il capo di Gabinetto Hirokazu Matsuno, spiegando che ”il governo continuerà a fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei giapponesi in Sudan, compresa la loro evacuazione”. Sono circa una sessantina i giapponesi che si trovano ora nel Paese africano. 

 

(Adnkronos)