La partita è ancora aperta, ma viste le frizioni che agitano la maggioranza con ogni probabilità l’obbligo di super green pass per accedere al posto di lavoro – sia nel pubblico che nel privato – non approderà domani in Consiglio dei ministri. Si va verso una stretta solo su alcune categorie, quelle che rischiano di mandare in affanno il sistema sanitario nazionale. Tra queste, potrebbero esserci gli anziani, che rischiano di finire in ospedale causa Covid. Sarebbe questa, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo, la linea che sembra prevalere in queste ore a Palazzo Chigi, oggi al centro di una girandola di incontri.
L’estensione del passaporto vaccinale dovrebbe dunque arrivare, ma in misura più ristretta, toccando cioè fasce di popolazione considerate più vulnerabili o categorie di lavoratori considerate maggiormente esposte al rischio, come già avvenuto per il personale della sanità, della scuola e delle forze dell’ordine.
Oggi il premier Mario Draghi ha incontrato il ministro Renato Brunetta in vista del Consiglio dei ministri di domani. Un incontro “assolutamente positivo”. Si è ragionato – si apprende da fonti di governo – sul migliore utilizzo, ai fini del contrasto al picco pandemico, della flessibilità nel ricorso allo smart working già prevista dalle regole vigenti, tanto per il lavoro privato quanto per il lavoro pubblico.
Quanto al capitolo scuola, nonostante le resistenze di diverse regioni, il governo è orientato a confermare il rientro a scuola in presenza dal prossimo 10 gennaio, senza apportare modifiche al calendario delle festività. Lo confermano all’Adnkronos fonti di governo. Oggi sul tema della scuola, il premier Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, i ministri dell’Istruzione e della Salute Patrizio Bianchi e Roberto Speranza.