Tabilo elimina Djokovic a Roma, chi è il tennista cileno

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Alejandro Tabilo batte Novak Djokovic al terzo turno degli Internazionali d’Italia 2024 e centra la vittoria più prestigiosa della carriera a Roma, la città preferita nel circuito. Il cileno, 26 anni, non aveva mai sconfitto un giocatore della top ten Atp. Il numero 32 della classifica si toglie lo sfizio di strapazzare in 2 set, al Foro Italico, il numero 1 del mondo. Djokovic raccoglie solo 5 game (6-2, 6-3) e dice addio all’obiettivo di conquistare il settimo titolo sulla terra rossa capitolina. “E’ incredibile. Sto cercando di svegliarmi”, le parole di Tabilo dopo l’exploit. 

La vittoria permette al mancino cileno, nato a Toronto in Canada, di raggiungere il quarto turno di un Masters 1000 per la seconda volta in carriera, dopo il risultato ottenuto a Indian Wells nel 2023. Figlio di una coppia di cileni emigrati in Canada e proprietari di una lavanderia, Tabilo si è avvicinato al tennis per seguire le orme del fratello. A 13 anni si è trasferito in Florida e da lì ha iniziato il percorso verso il professionismo.  

Ora, in piena maturità, Tabilo sta vivendo la miglior stagione della carriera. Il 32esimo posto nel ranking rappresenta il miglior piazzamento mai raggiunto. Quest’anno, con il trionfo a Auckland, ha conquistato il primo titolo della carriera. A Santiago, in casa, ha sfiorato il bis fermandosi in finale contro l’argentino Sebastian Baez. Nel complesso, vanta un più che onorevole bilancio di 17 vittorie e 9 sconfitte da gennaio a oggi. La terra battuta europea gli permette di esprimere al meglio le proprie qualità, come dimostra la semifinale raggiunta nell’Atp di Bucarest e la vittoria ottenuta a fine aprile nel Challenger di Aix-en-Provence, in Francia. 

“Penso che tutti coloro che sono stati coinvolti nella mia carriera, così come la mia famiglia, in questo momento siano increduli e la mia famiglia, non possano crederci in questo momento”, ha detto Tabilo. “Prima del match mi hanno detto ‘hai fatto un ottimo lavoro, è incredibile che tu sia arrivato fin qui’. Credo che ora nessuno possa credere a quello che ho fatto…”. 

 

 

 

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