“Condivido al 100% quello che ha detto Mara”. Così Carlo Calenda, interpellato dall’Adnkronos, commenta la proposta di Mara Carfagna per una federazione tra le forze di centro, dopo la rottura dei giorni corsi tra Azione e Italia viva sul progetto del partito unico.
Dopo il naufragio del partito unico, la presidente di Azione resta convinta che non sia tutto finito: “Assolutamente no, abbiamo il dovere di guardare avanti e lasciarci alle spalle le miserie e la polvere di questi giorni”, ha detto intervistata da Repubblica. “E questo per due motivi. Primo: abbiamo la responsabilità di rispondere alle aspettative di chi, sui territori, continua a lavorare bene insieme, esprime candidature comuni e porta avanti battaglie unitarie. Secondo: non possiamo deludere quei milioni di italiani che hanno creduto in noi”.
Obiettivo ora è “costruire una coalizione delle forze di centro, riformiste, europeiste e liberali che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader, alle proprie identità”, dice l’ex ministra. “Succede così a destra e succederà anche a sinistra con l’inevitabile alleanza tra Pd, Cinque Stelle, verdi e sinistra italiana. Perché non farlo anche noi, oltretutto avvantaggiati dal fatto che condividiamo gli stessi valori e gli stessi obiettivi?”.
Tra i possibili alleati di questa nuova coalizione Carfagna vede +Europa (“Con loro ci sono delle divergenze sui temi etici, ma i liberali, a differenza di quanto accade nei partiti-caserma, non chiedono l’obbedienza sui temi di coscienza”, e non esclude anche un riavvicinamento con i renziani: “Dipende. Dipende da quello che decide di fare Italia viva. Se si fanno sentire le voci ragionevoli, le persone interessate alla costruzione di un progetto politico, certo che sì”.