Tredicesima in arrivo. Per i pensionati che la ritirano alle Poste l’operazione scatterà già giovedì prossimo, mentre per tutte le persone in quiescenza che la ricevono direttamente sul conto corrente il pagamento è previsto il 1° dicembre. I lavoratori dipendenti e quelli privati, infine, riceveranno l’importo entro Natale. Ma quanto viene tassata? L’Ufficio studi della Cgia non ha perso tempo e ha già fatto i conti, arrivando alla conclusione che a far festa sarà, in particolar modo, l’Erario. Le tredicesime quest’anno interesseranno 33,8 milioni di italiani: 16 milioni di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti. In complesso, i beneficiari incasseranno un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro. Se a questo importo sottraiamo gli 11,8 miliardi di ritenute Irpef che finiranno nelle casse dal fisco, nelle tasche degli italiani rimarranno 33,9 miliardi netti.
Ecco come viene pagata
Anche quest’anno, causa Covid, per alcuni soggetti la mensilità aggiuntiva viene pagata in anticipo. La Cgia ricorda che ai pensionati che non ricevono l’accredito sul conto corrente, ad esempio, la gratifica natalizia sarà corrisposta a partire da giovedì prossimo (25 novembre). Questa modalità, introdotta nel 2020, è stata decisa dall’Inps e da Poste Italiane allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus.
Ai lavoratori dipendenti del settore privato, aggiunge ancora la Cgia, il pagamento della mensilità aggiuntiva è stabilito dal Ccnl: tradizionalmente viene comunque erogata dal titolare dell’impresa entro Natale. Ai dipendenti pubblici, infine, la tredicesima viene elaborata con il cedolino paga dell’ultimo mese dell’anno; abitualmente entrambi i versamenti vengono corrisposti attorno al 20 di dicembre.
A livello territoriale la Regione che la Cgia indica come quella che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è la Lombardia: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate saranno poco più di 6 milioni. Seguono i 3,25 milioni di percettori presenti nel Lazio e i 2,95 milioni residenti in Veneto.
A Natale sono previsti almeno 9 miliardi di euro di acquisti e con le 13sime si spera sia dato “fiato alla domanda interna”. Per la Cgia, sugli acquisti di natalizi “molto dipenderà dall’andamento dell’epidemia e delle eventuali chiusure che il Governo potrebbe introdurre nelle prossime settimane per contrastare la pandemia”. Tuttavia, stima che la spesa per i regali natalizi quest’anno “dovrebbe tornare almeno alla stessa soglia registrata nel 2019, quando sfiorò i 9 miliardi di euro. Niente a che vedere, tuttavia, con quanto spendevamo prima della crisi 2008-2009, quando per i regali natalizi gli italiani a dicembre facevano acquisti per quasi 20 miliardi di euro”.
E’ anche vero che una buona parte di questa mensilità sarà spesa nel mese di dicembre per pagare la rata del mutuo, le bollette, il saldo dell’Imu/Tasi della seconda abitazione e la Tari (tributo per l’asporto e lo smaltimento dei rifiuti), ma è altrettanto auspicabile che la rimanente parte venga utilizzata per rilanciare i consumi natalizi.