(Adnkronos) – “Io penso che a Biden, l’Italia e i Paesi europei debbano dire: noi facciamo la nostra parte, sanzioni, ma guidiamo noi questo percorso. Non possiamo immaginare che questo percorso veda gli europei al traino. Quando Draghi andrà negli Usa dovrà essere molto chiaro anche con gli americani: esiste una guida e una leadership in Europa in questa crisi”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite questa sera di ‘Porta a Porta’.
Il segretario Dem ha poi ricordato il discorso pronunciato dal Capo dello Stato a Strasburgo. “Io credo che oggi sia il giorno delle parole del presidente della Repubblica, Mattarella ha parlato oggi al Consiglio d’Europa e ha fatto un discorso potentissimo, un discorso per la pace fortissimo mettendo in evidenza la necessità di una nuova grande Helsinki. E io credo che noi e l’Ue dobbiamo sostenere al massimo lo sforzo delle Nazioni Unite. Tutto quello che porta ad aprire un percorso di pace e a fermare le bombe, deve avere il sostegno di tutti. Il nostro Paese si sta dividendo su questo, ma oggi le parole di Mattarella molto molto forti interpretano l’interezza di quel che pensa il nostro Paese”.
Critico invece Letta nei confronti del premier inglese. “In questo momento i leader dei Paesi occidentali – ha ricordato – hanno una responsabilità immensa e hanno il dovere di parlare poco. Le parole di ieri di Boris Johnson sono state fuori luogo”. Vanno evitati “errori di comunicazione”.
Sui fronte dei contraccolpi economici legati alle sanzioni alla Russia il segretario del Pd ha lanciato l’allarme senza usare mezzi termini. “Molto prima dell’autunno scoppierà il caos sociale se non si interverrà rapidamente. E bisogna intervenire sulle famiglie per il caro bollette, sui salari dei lavoratori e sul cuneo fiscale – ha scandito Letta -. Sono rimasto sorpreso dall’uscita di Confindustria e difendo il ministro del Lavoro, Orlando. Serve un intervento shock, non un ‘cerotto’. Serve un intervento da almeno 15 miliardi di euro”.
Per arrivare a misure da “almeno 15 miliardi”, ha ipotizzato, si può anche pensare a “una parte di scostamento. Prendere 5 miliardi adesso in più significa risparmiarne 50 fra diversi mesi”.
Quanto al tetto sul prezzo del gas, se non ci dovesse essere accordo a livello Ue, Letta non esclude una deroga. “Spagna e Portogallo hanno potuto farlo, io penso che anche noi dovremmo bloccare il prezzo del gas a meno che non si raggiunga un accordo complessivo in Ue. Se non si fa, avremo effetti devastanti sulla bollette, la nostra economia andrà in ginocchio se non interveniamo direttamente: siamo vicini a una nuova recessione. C’è bisogno di intervenire a livello nazionale ed europeo. La Russia ha bloccato il gas a Polonia e Ungheria e se non facciamo interventi nazionali, noi proponiamo un assegno energia per le famiglie e le imprese, se non interveniamo rapidamente scoppierà una crisi sociale”. Seguire le strada di Spagna e Portogallo? “Il governo italiano può farlo se decide di chiedere la deroga. Noi abbiamo puntato in alto ma se non si arriva a accordo Ue, l’Italia deve arrivare a un accordo come quello spagnolo e portoghese”., ha concluso