Ucraina: “Porti Russia nel mirino”. Medvedev: “Kiev vuole catastrofe”

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Porti della Russia nel mirino dell’Ucraina in una nuova fase cruciale della guerra. Kiev nelle ultime 48 ore ha dimostrato di poter colpire le navi russe, militari e russe, con droni marini. Gli attacchi sono stati documentati dalla diffusione di video relativi alle operazioni, che potrebbero non rimanere episodi isolati.
 

La nuova strategia appare destinata, secondo l’Ucraina, ad aprire un nuovo fronte del conflitto e a minare le certezze del nemico. I porti nel mirino di Kiev “ricadono in un’area a rischio guerra” ha evidenziato la Marina ucraina, accendendo i riflettori su Anapa, Novorossiysk, Gelendzhik, Tuapse, Sochi e Taman. 

L’Ucraina non fa mistero delle sue intenzioni, vuole intensificare i suoi attacchi con droni contro obiettivi russi come ha dichiarato il segretario alla sicurezza nazionale del governo di Kiev, Oleksiy Danilov. “Gli obiettivi russi sono il miglior terreno di addestramento per le armi ucraine e la loro promozione sul mercato globale”, ha twittato. “Con ogni nuova missione, i droni da combattimento e quelli navali stanno diventando sempre più precisi, ma anche gli operatori stanno diventando più esperti e la tecnica migliora insieme alla strategia”, ha affermato Danilov, sostenendo che “ora le missioni devono essere svolte in modo più ampio e a una distanza maggiore”. 

La risposta da Mosca è arrivata attraverso le parole dell’ex presidente ed attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev: Kiev, ha detto, ha voluto provocare una “catastrofe ambientale” nel Mar Nero con l’attacco sferrato ad una petroliera russa, e ha lasciato intendere che Mosca potrebbe lanciare ulteriori attacchi contro i porti ucraini in risposta agli attacchi alle navi nel Mar Nero. “Capiscono solo la crudeltà e la forza. Evidentente per loro gli attacchi su Izmail e Odessa non sono stati sufficienti”, ha scritto su Telegram. 

La giornata è stata caratterizzata dall’attacco alla petroliera russa Sig, colpita nell’ambito di un’operazione speciale condotta dai servizi militari ucraini, Sbu, e dalla Marina di Kiev. La petroliera stava portando carburante alle truppe russe. A colpire la nave è stato un drone di superficie, con un 450 kg di esplosivo. La petroliera era carica di carburante per cui l’esplosione è stata potente e diversi marinai dell’equipaggio sono rimasti feriti. “Il Sbu ha condotto con successo l’operazione insieme alla Marina, è interessante notare che è avvenuta in acque territoriali ucraine”, aggiungono le fonti. Varata nel 2014 e con una stazza di 5mila tonnellate, la petroliera Sig è sottoposta a sanzioni Usa dal 2019 per aver rifornito la Siria. 

Mosca condanna con durezza quello che definisce un “attacco terroristico” ucraino contro una sua imbarcazione civile nello Stretto di Kerch e si riserva di rispondere e punire i responsabili, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Il regime di Kiev, senza incorrere in alcuna condanna da parte dei paesi occidentali e delle organizzazioni internazionali, sta attivamente applicando nuovi metodi terroristici, questa volta nelle acque del Mar Nero. Non ci può essere alcuna giustificazione per tali azioni barbariche, esse non rimarranno senza risposta e i loro ideatori ed esecutori saranno inevitabilmente puniti”, ha affermato. 

Qualsiasi attacco ai russi nelle acque territoriali dell’Ucraina è “totalmente legale”. E’ quanto ha affermato Vasyl Malyuk, il capo del Sbu, definendo gli attacchi a mezzi navali russi “un passo assolutamente logico ed efficace”. “Queste operazioni sono condotte in acque territoriali ucraine e sono perfettamente legali”, ha detto ancora su Telegram. Se i russi vogliono impedire questi attacchi “devono usare l’unica opzione di uscire dalle nostre acque territoriali e dalla nostra terra, e quanto prima lo faranno meglio sarà per loro”, ha poi aggiunto, esprimendo la convinzione che l’Ucraina sconfiggerà “al cento per cento il nemico in questa guerra”. Prima delle dichiarazioni di Malyuk fonti dei servizi ucraini hanno spiegato che si è trattata di un’operazione congiunta con la Marina ucraina, specificando che le petroliera colpita dal drone si trovava in acque territoriali ucraine. 

 

 

 

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