(Adnkronos) – I Javelin dal Kievgate alla guerra Ucraina-Russia. I missili anticarro, protagonisti oggi sulla sponda ucraina del conflitto innescato dall’invasione russa, sono stati tra i protagonisti del Kievgate che portò all’impeachment di Donald Trump: erano tra le armi la cui consegna a Kiev l’allora presidente aveva bloccato per ottenere l’inchiesta sul figlio di Joe Biden. Ora questi missili sono diventati cruciali per la resistenza degli ucraini davanti all’avanzata dell’armata russa, tanto da diventarne il simbolo: sui social circola il meme creato da un pubblicitario canadese, Christian Borys, che mostra addirittura una santa della chiesa ortodossa, Maria Maddalena, che imbraccia il lanciatore.
“Il Javelin, e precisamente le capacità avanzate di questo sistema, sono cruciali per la sopravvivenza e la capacità di mantenere le posizione dell’esercito ucraino”, ha spiegato alla Nbc John Spencer, analista del Madison Policy Forum di New York City. Prodotto da Raytheon e Lockheed Martin, l’Fgm-148 Javelin è un’arma portatile, che si usa a spalla – pesa una ventina di chili – ed ha “la forza letale capace di penetrare in ogni tank o veicolo sul campo di battaglia”. “Può anche abbattere elicotteri”, aggiunge Spencer.
“I Javelin sono le armi più sofisticate e più efficaci di cui dispongono gli ucraini, ma non le più numerose”, aggiunge Mark Cancian del Center for Strategic and International Studies che è anche convinto che questi missili forniti dagli Usa – che recentemente hanno stanziato un miliardo di dollari per l’invio di nuove armi all’Ucraina – abbiamo “assunto un valore simbolico che supera quello militare”. Tra le armi anticarro dell’arsenale ucraino i più numerosi sono i Nlos “Spike” di fabbricazione israeliana e i tedeschi Panzerfaust 3.