(Adnkronos) – Nel 2022 è aumentato del 2,5% il numero di giocatori maggiorenni nei circuiti illegali rispetto all’anno precedente. L’identikit del giocatore che opera in circuiti illegali tipo è uomo (67%), mediamente giovane (l’età media è di 41 anni), occupato (73%), con figli minorenni (49%), ha competenze finanziarie ed è istruito (con titolo di studio pari o superiore alla laurea per il 26%). Inoltre, ha un tenore di vita dichiarato sopra la media e gioca prevalentemente per svago e per divertimento. E’ quanto emerso dal secondo Rapporto di ricerca sul settore del gioco in Italia, nato dalla collaborazione tra Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati della scuola, e realizzato con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e presentato oggi a Roma.
Dalla ricerca emerge, poi, una nuova figura di giocatore: il giocatore dei circuiti illegali inconsapevole. Questo cluster che rappresenta un terzo dei giocatori che operano in circuiti illegali (pari al 4% della popolazione totale) considera del tutto inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi illegali: se ne desume dallo studio, quindi, che per loro vi sia un utilizzo dei canali illegali non del tutto consapevole. Questo giocatore, spiega il documento, non è in grado, quindi, di distinguere i luoghi legali dagli illegali per mancanza di sufficienti informazioni che gli consenta una migliore valutazione delle due offerte di gioco ma riconoscono nel settore del gioco legale una garanzia a propria tutela.
Nel corso della presentazione della ricerca sono state anche ipotizzate alcune soluzioni per mettere il giocatore nelle condizioni di fare scelte consapevoli e responsabili. Tra queste è apparso fondamentale il ruolo delle aziende: i giocatori che percepiscono un forte impegno da parte delle imprese nello sviluppo di attività di legalità e protezione dei consumatori affermano, infatti, che il fenomeno dell’illegalità sia meno diffuso rispetto al resto della popolazione e, al contempo, ritengono più probabile scoprire e sanzionare i comportamenti illegali (46%).
“Lo studio conferma lo scenario emerso nel primo rapporto sul gioco in denaro dell’Osservatorio sui mercati regolati, evidenziando caratteristiche e particolarità di un settore che sta configurandosi sempre più come industry”, ha dichiarato Raffaele Oriani, Dean Luiss Business School. “Gli operatori svolgono un ruolo fondamentale per il presidio della legalità e per diffondere, attraverso azioni di informazione, una ‘cultura’ del gioco sempre più responsabile e ludico”, ha concluso.
Ha aggiunto Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos: “Queste evidenze ribadiscono l’importanza di una comunicazione trasparente ed informativa sui rischi legati al gioco illegale . Il giocatore informato sa riconoscere la differenza tra gioco legale e illegale, sia nell’offerta di gioco fisica che digitale, e può assumere, con maggiore probabilità, anche comportamenti responsabili”.