Ipotesi terza dose per il vaccino covid che Pfizer sta testando per i bambini della fascia 2-5 anni e deve valutare una strategia alternativa per centrare l’obiettivo. Nel trial del vaccino per i bimbi più piccoli, come evidenzia il New York Times, le due dosi da 3 microgrammi – un decimo rispetto alla dose somministrata agli adulti – hanno prodotto una risposta immunitaria nella fascia 6 mesi-2 anni, con risultati comparabili a quelli ottenuti dal vaccino per i 16-25enni. Nella fascia dei bambini di età tra i 2 e i 5 anni, però, non è accaduto lo stesso. Pfizer e BioNTech, quindi, pensano al ‘piano B’ e valutano la sperimentazione di una terza somministrazione senza variazioni rispetto ai 3 microgrammi previsti.
“L’obiettivo è comprendere il potenziale di una protezione della terza dose”, ha detto Jerica Pitts, portavoce di Pfizer, come riferisce il NY Times. “In questo momento stiamo studiando i 3 microgrammi”. In una conference call con investitori e analisti e stata Kathrin Jansen, numero 1 del settore ricerca vaccini di Pfizer, a delineare i piani dell’azienda, che punta ad ottenere l’autorizzazione per “un ciclo di 3 dosi” nei bambini.
Se la strategia dovesse avere successo, “avremmo un coerente approccio basato sulle 3 dosi per tutte le fasce di età”. Il tema della terza dose, in generale, è estremamente attuale visto che la dose booster viene ritenuta fondamentale per garantire protezione contro la variante Omicron. Nell’attuale trial dedicato alla fascia dei bambini più piccoli, le due dosi vengono somministrate a 2 mesi di distanza l’una dall’altra. Pfizer e BioNTech potrebbero valutare la terza dose – da 10 microgrammi – per i bambini della fascia 5-12 anni.