Non sceglieranno più il rito abbreviato ma il dibattimento con il rito ordinario, in caso di rinvio a giudizio, Ciro Grillo, il figlio dell’ideatore del M5S e i suoi tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane italo-norvegese. La decisione non è ancora ufficiale, ma verrà comunicata lunedì prossimo al giudice dell’udienza preliminare di Tempio Pausania. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 5 novembre. Gli imputati sono Edorardo Capitta (difeso da Ernesto Monteverde e Mariano Mameli), Vittorio Lauria (difeso dall’avvocato Alessandro Vaccaro), Ciro Grillo (difeso dal cugino Enrico Grillo e da Andrea Vernazza) e Francesco Corsiglia (difesi dagli avvocati Romano Raimondo e Gennaro Velle). Una decisione arrivata dopo una riunione molto lunga a cui hanno partecipato, come si apprende, anche i genitori dei ragazzi. I giovani rischiano una condanna che va da un minimo di sei anni a un massimo di 12 anni. I fatti contestati si riferiscono al luglio del 2019, cioè pochi giorni prima dell’entrata in vigore del codice rosso.
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