Sospensione indennità da quarantena Covid, i sindacati: “Inaccettabile”

Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po
Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po

MANTOVA – “La mancanza di fondi per l’indennità Covid è inaccettabile: oltre il danno la beffa. Quanto annunciato dall’INPS è incredibile, come siamo potuti arrivare a questo punto senza che nessun si accorgesse di questa situazione?”. Questa la denuncia dei sindacati mantovani, che con un comunicato unitario segnalano la sospensione dell’indennità da quarantena Covid, annunciata il 6 agosto dall’INPS con la circolare 2842, addirittura retroattiva al 1° gennaio 2021. I periodi di quarantena per i lavoratori dei settori privati senza possibilità di smart working, rischiano di restare scoperti sia dal punto di vista salariale che contributivo.
“E’ la classica notizia che si dà nella pausa ferragostana, nella speranza che vada sotto l’uscio – dicono Dino Perboni (Cisl), Donata Negrini (Cgil) e Paolo Soncini (Uil) -. Non si possono trattare in questo modo i lavoratori, che già penalizzati dalla quarantena si trovano beffati dalla mancanza di erogazione dell’indennità. Una cosa assurda se non al limite dell’illecito. Perché, se i lavoratori hanno maturato un diritto esso viene negato per mancanza di fondi. Ma com’è possibile che solo ora e non prima l’Inps non si sia accorta? Perché non ha comunicato per tempo questa situazione al Governo e alle parti sociali? Evidentemente qualcosa non ha funzionato. Lo stato di emergenza sanitaria è stato proclamato fino al 31 dicembre 2021, pertanto è inaccettabile che non sia stato previsto dallo Stato lo stanziamento di risorse necessario per l’indennizzo della quarantena da Covid 19 fino a tutto il 2021. Ancora una volta lavoratrici e lavoratori subiscono ingiustamente pesanti penalizzazioni, che possiamo definire discriminatorie per chi non può ricorrere allo smart working; pertanto chiediamo che il Governo e il Ministro del Lavoro intervengano al più presto per ricucire prontamente questo strappo e garantire le adeguate tutele di fronte a una situazione pandemica ancora drammatica. Tuttavia, come sindacati riteniamo che si renda necessario avviare un tavolo di monitoraggio delle risorse in campo all’INPS che coinvolga le parti sociali. Perché, esse sono risorse che provengono dal mondo del lavoro e come tale abbiamo il diritto di essere debitamente informati e aggiornati sulla loro capienza ed sull’andamento delle loro utilizzo. Non possiamo apprendere tali informazioni da una nota stampa. Le leggi vanno rispettate in modo particolare per chi le deve applicare”.

 

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