La terza dose di vaccino contro il covid traina la campagna in Italia. Ad oggi sono già il 35,4% gli italiani vaccinabili che l’hanno ricevuta. E questa settimana si attende una decisione su un’ulteriore estensione agli under 60. Sono intanto 5.822 i positivi registrati nell’ultimo bollettino Covid e 26 le vittime. Tasso all’1,3%, +6 intensive. In aumento anche i ricoveri, +42. E mentre il Cts, tramite il presidente Franco Locatelli, scarta l’ipotesi di un lockdown per i non vaccinati, dice sì alla vaccinazione ai bambini tra 5 e 11 anni.
TERZA DOSE ANCHE SOTTO I 60 ANNI
“Cominciamo a concentrarci sulle fasce già identificate. In settimana ci sarà una riflessione coordinata dal ministro della Salute Roberto Speranza se eventualmente abbassare, e fino a che soglia, un’ulteriore estensione per la terza dose, però anche qui ricordiamoci che le priorità sono quelle che abbiamo identificato”, ha detto Locatelli, il quale non ha dubbi sull’opportunità di vaccinare anche i bambini.
“Quando saranno approvati dalle agenzie regolatoria non vedo perché non offrire la vaccinazione alla fascia di età 5-11 anni. Seppur raramente anche i bambini sviluppano forme gravi di malattia, dobbiamo tutelare la loro socialità e i loro percorsi educativi-formativi” mantenendo le scuole aperte.
VACCINAZIONI: I DATI
Secondo il report del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 06:14 di oggi, le persone che hanno ricevuto la terza dose addizionale sono 344.787, il 39,03% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale, mentre sono 1.819.261 quelle che hanno avuto la dose booster, il 35,46% della popolazione oggetto di dose booster che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi. Le persone che hanno avuto almeno una dose sono 46.742.826, l’86,54% della popolazione over 12 mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 45.134.069, l’83,57% della popolazione over 12.
LOCKDOWN NON VACCINATI
Quanto al lockdown per i non vaccinati, provvedimento annunciato in Austria, non è praticabile in Italia, spiega Locatelli. “La praticabilità sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali sia alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile”.