MANTOVA Anche Mantova entra nel novero delle città europee che fanno parte dal progetto “Inciampi della memoria”, ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig e che si pone come obiettivo, quello di mantenere viva la memoria di chi è morto nei campi di sterminio dei nazifascisti.
Questa mattina un convegno nell’Aula Magna dell’Università di Mantova, aperto dal presidente del Consiglio Comunale di Mantova, Massimo Allegretti, al quale hanno partecipato anche Emanuele Colorni, presidente della Comunità Ebraica di Mantova e la Pres. dell?istituto di Storia Contemporanea di Mantova, Daniela Ferrari.
Tra poco in via Principe Amedeo, per volere dei discendenti di Franco Levi, unico superstite mantovano alla deportazione, in corrispondenza di quella che fu la loro abitazione, tra il civico 40 e 42, saranno posati 4 sampietrini d’inciampo, che porteranno i nomi di Enea Samuele Levi, Elide Levi e delle loro figlie, la 24enne Silvana e la 14enne Luisa, la più giovane deportata da Mantova.