MANTOVA – Dal centro storico ai quartieri: L’amministrazione di via Roma ha deciso di attuare il piano PEBA, per fare di Mantova, una città accessibile a tutti.
Si avvia quindi nuova fase di attenzione ai temi dell’accessibilità urbana attraverso l’incarico all’architetto Sebastiano Marconcini e al professor Carlo Peraboni dell’Università Politecnico di Milano sede di Mantova per la predisposizione di un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Il PEBA, questo il nome del nuovo strumento che permetterà di individuare puntualmente dove intervenire con azioni capaci di favorire l’accessibilità agli spazi e agli edifici pubblici della città. Un’attività che non riguarda solo delle persone con disabilità, ma che interessa tutti i cittadini e tutti i luoghi della nostra vita quotidiana.
Il lavoro intrapreso muove dalla consapevolezza che vivere la città significa anche permettere a tutti di poter accedere agli edifici e agli spazi aperti. Inoltre, di potersi muovere, fruire e godere dei servizi e delle aree pubbliche della città, partecipando pienamente alla vita sociale.
Il lavoro, che prenderà avvio nel prossimo mese di luglio, e terminerà nell’autunno del 2025, vedrà impegnata l’Amministrazione ed i tecnici incaricati intorno ad una chiara direzione di lavoro: la promozione di una “Città per Tutti”. Ovvero, una città capace di proporre una serie di attività per promuovere l’accessibilità e la fruibilità dell’ambiente costruito. Questo per permettere una vera inclusione sociale e favorire il benessere dei cittadini, ma anche dei visitatori occasionali e dei turisti che vengono a Mantova. L’obiettivo sarà quello di considerare la qualità dello spazio pubblico, che dovrà essere accessibile e inclusivo, come condizione essenziale per garantire una effettiva partecipazione alla vita pubblica.
In buona sostanza, si tratta di promuovere una visione capace di superare il concetto di “barriera”, come elemento da rimuovere con accorgimenti tecnologici per la risoluzione dei problemi delle persone con disabilità, per individuare soluzioni maggiormente in grado di rispondere alle diverse esigenze di accesso e fruizione di spazi, servizi e attrezzature collettive. Tutto questo sostenendo le capacità di ciascuno di svolgere autonomamente le attività di vita e di lavoro quotidiane.
Il lavoro prevederà l’attivazione di un Tavolo di consultazione permanente sull’Accessibilità cittadina, funzionale per permettere la partecipazione e la condivisione di tutti gli attori coinvolti e dei portatori di interesse (Associazioni che rappresentano le persone con disabilità; Enti e associazioni che rappresentano a vario titolo cittadini che presentano esigenze specifiche).
Le Linee Guida pongono in evidenza come, in una fase concomitante all’avvio e allo svolgimento del Piano, risulti importante promuovere azioni e progettualità concrete che mirino nell’immediato a sostenere e vitalizzare il percorso verso la “città accessibile e inclusiva”.
Un’azione che si svilupperà progressivamente, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza su tematiche inerenti all’accessibilità, alla disabilità e alle esigenze specifiche di bambini e anziani, per giungere alla definizione di un percorso di lavoro riconosciuto come comune.
Nel concreto gli ambiti di lavoro del PEBA riguardano: centro storico (area interna perimetro Unesco), Fiera Catena e Valletta Valsechi, Valletta Paiolo, Te Brunetti, Pompilio/Due Pini, Cittadella, Colle Aperto, Gambarara/Ponte Rosso, Lunetta, Frassino, Virgiliana, Belfiore, Angeli, Borgochiesanuova, Dosso del Corso e altre aree periferiche.
Il progetto prevede in totale quattro fasi. La prima fase, che partirà quest’anno, con tavoli di lavoro e gli obiettivi e strategie del PEBA, la seconda e terza tra il 2024 e il 2025 per il rilievo dell’accessibilità urbana e degli edifici pubblici e la progettazione e programmazione degli interventi. Infine, nel 2025 la presentazione del PEBA.
Nel video le interviste all’architetto Sebastiano Marconcini e all’assessore ai lavori pubblici del Comune di Mantova, Nicola Martinelli