Fermati i primi bresciani diretti in Trentino. La “frontiera” di Ponte Caffaro ci porta indietro nel tempo

BRESCIA/TRENTINO ALTO ADIGE – Rimane ancora tanta confusione in tutto il territorio lombardo per il nuovo decreto. E mentre si attendono ulteriori specifiche su quali zone poter valicare e quali no, quanto successo domenica al confine tra la provincia di Brescia e quella di Trento è emblematico. Via libera tutto il giorno sulla Gardesana tra Limone e Riva del Garda. Nessun controllo sugli accessi da parte delle forze dell’ordine, né respingimenti. Diversamente, invece al confine di Ponte Caffaro, tra Bagolino e Storo, un tempo confine di Stato tra Italia e Austria. E’ sembrato, infatti, che la macchina del tempo avesse riportato Ponte Caffaro a prima del 24 maggio di 105 anni fa, quando sul ponticello che attraversa il torrente che scende da Bagolino si trovava la frontiera. E proprio lì, ieri, tra le 14 e le 15, i militari hanno fermato decine di automobilisti e motociclisti, costringendo a tornare indietro chiunque non avesse validi motivi per varcare il confine.

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