(Adnkronos) – Il cuore nerazzurro dei supporter del gruppo ‘InterNati’ batte per il Centro clinico Nemo di Milano. Ottanta tifosi interisti, volti noti del mondo della cultura, dell’arte, della musica, del food, della televisione, dal 2017 fanno della loro fede calcistica per l’Inter anche un’opportunità di solidarietà. E quest’anno la scelta è per il Centro Nemo presso l’Asst Grande Ospedale metropolitano Niguarda, dove uno degli InterNati più appassionati, Luca Leoni, sta affrontando la sua partita più importante, quella con la sclerosi laterale amiotrofica.
Un messaggio nella chat del gruppo e la risposta degli amici è immediata, diventando impegno per sostenere le attività di cura e ricerca della sede milanese del network clinico impegnato da 15 anni nella cura e nella ricerca sulle malattie neuromuscolari. Una donazione che è frutto della partecipazione attiva dei membri del gruppo attraverso quella che loro definiscono ‘autotassazione’, con la consapevolezza che, al termine di ogni campionato, verrà donata a un progetto specifico. “Sarò sempre grato ai miei amici InterNati – dichiara Luca Leoni – che non solo riempiono le mie lunghe giornate di umorismo, sagacia, grande spirito e tanto affetto, ma sono stati pronti a rispondere ad un mio desiderio: sostenere il Centro clinico Nemo, eccellenza nella ricerca e nella cura delle persone con la mia malattia e con le altre malattie neuromuscolari. La grande passione per l’Inter ci accomuna nella buona e cattiva sorte”.
Fondato su un approccio di cura multidisciplinare, il modello dei Centri Nemo, oggi presenti in 7 sedi su tutto il territorio nazionale – ricorda una nota – è nato da un’idea di chi conosce e vive in prima persona i bisogni clinico-assistenziali della Sla, della Sma e delle distrofie muscolari. Patologie rare e complesse che interessano circa 40mila persone in tutto il Paese e per le quali vi è la necessità di percorsi di presa in carico mirati e ad alta specializzazione, pensati intorno alle esigenze della persona e della sua famiglia. Per questo l’expertise dei Nemo prevede l’attenzione ad ogni aspetto funzionale e clinico (respiro, nutrizione, movimento, aspetti psicologici e di comunicazione), con un piano riabilitativo personalizzato che affianca la persona in tutto il suo percorso di vita e di malattia, fin dalla diagnosi. Sono oltre 18mila le famiglie che in questi anni sono prese in carico dal network Nemo, di cui il 50% circa con Sla.
“Sono immensamente grato agli amici InterNati – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri clinici Nemo – Il loro impegno nel sostenere i Centri Nemo è prima di tutto un messaggio concreto di possibilità, che ci ricorda il valore di essere squadra nell’affrontare ogni giorno la sfida delle nostre malattie”.
Nel concreto – spiega la nota – la generosità degli 80 tifosi nerazzurri avrà un impatto positivo sulla presa in carico nutrizionale del Centro Nemo di Milano, dove le figure del nutrizionista e del logopedista sono parte del team multidisciplinare. Obiettivo: garantire la sicurezza del momento del pasto, affrontando i cambiamenti imposti dalla malattia, come la disfagia, ossia la difficoltà a deglutire cibi e bevande, e tenendo conto del piacere del gusto e del valore sociale della tavola. Solo nell’ultimo anno, più di 1.500 bambini e adulti sono stati curati presso il Nemo di Milano e un terzo di loro ha seguito il programma riabilitativo nutrizionale. Un percorso di sviluppo e sostegno che vede anche la collaborazione dell’Associazione SLAfood e una squadra altrettanto affiatata di chef che, in tutta Italia, sta dimostrando la vicinanza agli obiettivi del progetto di cura.
E ancora, il contributo donato dagli InterNati supporterà anche la ricerca clinica, oggi più che mai tra le priorità dei centri Nemo, in prima linea nei network scientifici nazionali e internazionali. Solo nell’ultimo anno sono 84 gli studi clinici attivati, di cui il 22% dedicati alla Sla. Un impegno nell’attività scientifica, quello dei centri Nemo, che vede la sede di Milano presente con il Clinical Research Center, coinvolto oltre 60 progettualità. Numeri che raccontano l’investimento quotidiano nel rispondere alle sfide imposte da queste patologie.