Per Vladimir Putin la colpa dell’escalation del conflitto israelo-palestinese è in sostanza colpa degli Stati Uniti che hanno nel tempo esercitato pressioni su entrambe le parti coinvolte. E non hanno mai tenuto in considerazione gli interessi fondamentali dei palestinesi, prima delle quali, quella di attuare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente, ha affermato Putin, nel suo incontro al Cremlino con il premier iracheno in visita a Mosca.
L’escalation in Medio Oriente è un chiaro esempio del fallimento della politica degli Stati Uniti nella regione, ha affermato ancora Putin nella sua prima dichiarazione pubblica dall’inizio dell’attacco di Hamas contro Israele sabato, sottolineando che Washington “ha cercato di monopolizzare gli accordi, senza preoccuparsi di trovare compromessi accettabili a entrambe le parti”.
Le relazioni della Russia con Hamas si sono intensificate dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, mano a mano che si deterioravano quelle con Israele, ma l’influenza di Mosca su Hamas viene considerata minima. Pochi mesi dopo l’inizio dell’invasione, una delegazione di esponenti di alto rango di Hamas è arrivata a Mosca, dove è stata ricevuta dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov e dal Presidente della Cecena, Ramzan Kadyrov. E in queste ore, la leadership russa continua a identificare Hamas con la leadership palestinese.