Tre ore di conferenza stampa, più di 40 domande. Dopo i due rinvii per problemi di salute, la premier Giorgia Meloni ha incontrato i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa “di fine anno”, che è diventata così di inizio anno. Il confronto è spaziato dall’attualità, dal caso Pozzolo a quello Anas-Verdini, ai progetti per il 2024: i conflitti internazionali, le riforme, le elezioni europee e le amministrative, la questione migranti e i dossier economici. E un messaggio: “Non sono ricattabile, sono una persona che sceglie liberamente”.
Ecco alcuni dei principali passaggi:
“Preferisco andare a casa che accettare le scelte altrui”
“Io penso che qualcuno in questa nazione abbia pensato di poter dare le carte, ma in uno Stato normale non ci sono condizionamenti, l’ho visto accadere e non dico di più. Vedo degli attacchi e pensano che ti spaventi se non fai quello che vogliono, ma io non sono una che si spaventa facilmente, preferisco 100 volte andare a casa, hanno a che fare con la persona sbagliata. Ci sono quelli che pensano che possono indirizzare le scelte, ma con me non funziona, io sono il premier e le faccio io, me ne assumo la responsabilità”.
“Fra il mio ruolo e mia figlia sceglierei mia figlia ma la maternità non deve togliere opportunità”
La maternità come massima aspirazione? “Non so dirle se la parola aspirazione sia giusta, ma posso dire che da presidente del Consiglio, sono la donna considerata fra le più affermate in Italia, se mi si chiedesse cosa scegliere fra il ruolo di premier e mia figlia Ginevra non avrei dubbi, come qualsiasi altra madre, perché la maternità dà qualcosa che nient’altro può regalare. Se questo è il concetto lo condivido. Non condivido che il traguardo della maternità posso toglierti opportunità”.
“Inchiesta appalti Anas, ‘ritengo che Salvini non debba riferire in Aula’
“Penso che sulla questione bisogna attendere il lavoro della Magistratura, gli sviluppi, se necessario commentare quelli e non i teoremi. Da quello che ho letto le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo, Salvini non è chiamato in causa e ritengo che non debba intervenire in Aula su questa materia”.
Pensioni: “Bisogna colmare il ‘gap’ esistente di garanzie”
“Il tema delle pensioni va affrontato in maniera più organica di quanto fatto finora, anche da noi” e va “affrontato anche con le parti sociali se hanno voglia di fare questo lavoro con noi. Io sono fiera del lavoro fatto in manovra sulle pensioni dei giovani”. Non si può “scaricare su chi non si può difendere” e bisogna colmare “il gap” esistente “di garanzie. Abbiamo iniziato a mettere qualche paletto. La sostenibilità del sistema pensionistico va costruita con equilibrio: il sistema migliore possibile ma uguale per tutti”.
“Pnrr, Commissione Ue e Draghi”
Per i primi sei mesi del 2024 tra gli obiettivi del governo c’è “la messa a terra del nuovo Pnrr che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane”.
“Ritengo che l’Italia abbia le carte in regola per avere un ruolo importante in linea col suo peso: è un altro obiettivo che l’Italia si dà”. Tra le “cose da fare” il lavoro è per “avere domani una Commissione e una politica che sappia essere più forte negli scenari di crisi, più efficace, più determinata nel perseguimento di una sua agenda strategica per non consegnarci a nuove pericolose dipendenze, dobbiamo imparare dai nostri errori, più efficace sulle migrazioni”.
Draghi presidente della commissione Ue? “Oggi parlare del totonomi della presidenza e dei commissari è buono per fare dibattito ma non è il tema, il vero tema è cosa debba fare la commissione. Credo che sia impossibile parlare oggi di chi potrebbe guidare la commissione, Draghi ha dichiarato di non essere disponibile, sono due elementi da considerare”.
“Il no al Mes occasione per renderlo più efficace”
“Il governo” sul Mes “si è rimesso all’Aula e la ratifica è stata bocciata”. “Il Mes è uno strumento che esiste da tempo e io penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto. Forse la mancata ratifica da parte dell’Italia può diventare un’occasione per trasformarlo in qualcosa di più efficace”.
“Il premierato non toglie potere al Capo dello Stato”
“Non vedo in cosa l’elezione diretta del capo del governo significhi togliere potere al Capo dello Stato e visto che noi abbiamo scelto non toccare i poteri del Capo dello Stato. Si crea secondo me un equilibrio che è un buon equilibrio, si rafforza la stabilità dei governi. Questo non è un referendum sul governo o su Giorgia Meloni, ma su cosa deve accadere dopo”.
“Privatizzare Fs o Poste ma mantenere il controllo”
Nelle privatizzazione il governo intende muoversi con una “riduzione delle quote in partecipate che non riduce il controllo pubblico, come Poste, oppure con l’entrata di privati con quote minoritarie, come in Ferrovie. Ovviamente sono passaggi complessi e la tempistica non solo da me. Abbiamo dato un segnale con Mps, con la nostra iniziativa parte delle risorse sono rientrate, abbiamo dato un bel segnale. Lo Stato deve controllare ciò che è strategico ma ciò comporta aprirsi anche al mercato”.
“Non ritengo soddisfacenti i risultati sui migranti”
“Non ritengo soddisfacenti” i risultati sull’immigrazione “soprattutto rispetto alla mole di lavoro che ho dedicato a questa materia, penso che se non l’avessi fatto le cose sarebbero andate molto molto peggio”. E’ quanto dichiarato da Giorgia Meloni sottolineando che “se mi chiedete se sono soddisfatta oggi dico no, se penso di esserlo alla fine di questa legislatura continuo a lavorare per questo, è una delle mie priorità”.
“So che ci si aspettava di più su questo, sono pronta ad assumermene le responsabilità”.
“Ddl Concorrenza, ‘la lettera di Mattarella non rimarrà inascoltata”
“L’appello del presidente Mattarella non rimarrà inascoltato, valuterò con gli altri partiti di maggioranza e con i ministri. Questo è un tema, la stratificazione di problemi che abbiamo che vanno dalla questione delle lungaggini burocratiche ai tempi della giustizia. L’Italia è una nazione in cui molti investirebbero se avessimo maggiori certezze. Penso che queste siano due riforme che servono, la riforma della burocrazia e della giustizia e le considero due delle mie priorità per il prossimo anno”.
“No aumento tasse, sì taglio spesa pubblica”
“Se la domanda è aumenta le tasse o taglia la spesa pubblica, tra le due preferisco tagliare la spesa pubblica e penso si possa fare un lavoro ancora più preciso. Il mio obiettivo è confermare le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addirittura a migliorarle, lo valuteremo nel corso dell’anno. Io non sono per aumentare le tasse, quest’anno le ho diminuite tagliando la spesa pubblica. Non sappiamo quali saranno gli sviluppi dell’economia quest’anno, la crescita stimata comunque – è un dato buono – è superiore alla media Ue”.
“Io confido che lungo questo anno si posa essere ragionevoli e immaginare una diminuzione dei tassi di interesse, che libererebbe diverse risorse che abbiamo da pagare sul debito pubblico”.
“Nessun bavaglio alla stampa, legge di iniziativa del Parlamento”
“La norma è frutto di un emendamento parlamentare che arriva da un esponente dell’opposizione su cui c’è stato parere favorevole del governo ma non è un’iniziativa del governo per cui la manifestazione sotto palazzo Chigi, quando iniziativa non è del governo doveva essere sotto il Parlamento visto che le Camere si sono assunte le responsabilità. L’emendamento riporta l’articolo 114 del codice di procedura penale al suo perimetro originario. La riforma Orlando fece un’eccezione consentendo la pubblicazione delle intercettazioni. Qui non si toglie il diritto del giornalista ad informare io non ci vedo un bavaglio a meno che non si dica che la stampa sia stata imbavagliata fino al 2017. A me pare un’iniziativa valida, forse non l’avrei presa, io non l’ho fatto, ma mi pare una norma di equilibrio tra il diritto di informare ed il diritto alla difesa del cittadino”.