Chiude ‘Guastalla’ e finisce una storia di passione per gli elettrodomestici lunga quasi 80 anni

MANTOVA – Un’altra attività storica che chiude i battenti, un’altra piccola-grande epopea familiare che completa il cerchio. La serranda che si abbassa, questa volta, è quella del C.E.M. di viale Risorgimento, acronimo di Centro Elettrodomestici Mantovano, anche se pochi forse conoscevano il negozio con questo nome. Per tutti, varcare la soglia del civico 41/G era semplicemente “andare da Guastalla”: per cambiare la lavatrice o il frigorifero, per farsi consigliare una buona televisione o un impianto stereo di alto livello, per far riparare qualche dispositivo che non funzionava più.

Con la chiusura definitiva dello storico punto vendita cittadino, avvenuta con la fine del mese di febbraio, va a concludersi anche una storia lunga un’ottantina d’anni, e che inizia durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. All’epoca Alderino Guastalla, poco più che bambino, residente a San Silvestro, ha già sviluppato il talento che lo contraddistinguerà per tutta la vita: la capacità di aggiustare – o costruire ex novo – qualsiasi tipo di dispositivo elettrico, tant’è che durante il conflitto viene spesso chiamato ad amplificare ogni genere di palco situato tra Mantova e Peschiera del Garda.

Gli anni del Dopoguerra sono un periodo di miseria diffusa: occorre ricominciare da zero, bisogna ingegnarsi. Alderino Guastalla, dopo aver comprato il kit della Scuola Radio Elettra, inizia a costruire delle radio. Per farle funzionare utilizza le batterie delle automobili, per venderle se le carica in spalla – hanno un peso non indifferente – e gira in bicicletta per le corti della provincia tenendole accese, per mostrare che funzionano perfettamente. Nei primi anni Cinquanta costruirà anche un televisore mettendo insieme quattro assi e assemblando da solo tutte le componenti: il pezzo unico sarà poi acquistato da una facoltosa famiglia di Ospitaletto che negli anni, nonostante l’arrivo delle televisioni industriali, continuerà a voler utilizzare quell’esemplare esclusivo, chiamando di tanto in tanto a casa il suo inventore per qualche riparazione di routine.

Negli anni Cinquanta arriva l’assunzione come dipendente alla Casa dell’Elettricità di Valter Galeazzi. Tra le vetrine del negozio di corso Umberto I muove i primi passi, in tutti i sensi, anche il figlio Claudio, destinato a sua volta ad appassionarsi al mondo dei nuovi elettrodomestici che stanno man mano trovando posto nelle case mantovane. Da Galeazzi i televisori Irradio di Milano vengono consegnati a domicilio con una Fiat 600 Multipla. Modelli pesanti, che ricevono un solo canale in bianco e nero e che trasmettono anche i canali radio, talmente ingombranti da avere sulla cima un coperchio aprendo il quale la tv si trasforma in giradischi. Capacità e vivacità di intuito fanno sì che grandi aziende di Tv come la Irradio o la Telefunken chiamino Alderino Guastalla in fabbrica a Milano per risolvere problemi tecnici negli apparecchi che in quegli anni stanno nascendo. Grandi soddisfazioni ma profilo sempre basso, così come sarà per tutta la vita.

Tra gli anni Sessanta e Settanta, ad Alderino Guastalla viene offerto dalla Melchioni di diventare proprio dipendente. In quegli anni Melchioni è l’unica concessionaria Philips per l’Italia e a Mantova trova sede in via Nievo (altre sedi si trovano in provincia).

Alderino Guastalla

Guastalla accetta e va a occuparsi delle riparazioni dei dispositivi Philips in un’area compresa tra Mantova e Milano, chiamato dall’azienda a recarsi presso i clienti che hanno segnalato qualche elettrodomestico malfunzionante.

Tutto questo fino all’inizio degli anni Settanta. Di lì in poi comincia un’altra storia, quella del C.E.M., che inizialmente è solo un piccolo laboratorio di riparazione di elettrodomestici al civico 20 di via Fernelli. Questa volta, però, si lavora in proprio: ad Alderino si affiancano il figlio Claudio e successivamente la figlia Manuela quando nel 1978 il laboratorio diventa anche punto vendita. “Abbiamo cominciato con due televisioni in bianco e nero, due radio e un giradischi, ce li vendeva la ditta Pollaro di Cremona” ricorda Claudio Guastalla “e all’inizio non sapevamo nemmeno dove metterli. Man mano che venivano venduti, li ricompravamo”.

Il resto, come si suol dire, è storia. Il C.E.M. comincia ad acquistare direttamente gli elettrodomestici, diventando al contempo assistenza tecnica in garanzia per la Philips. I negozi raddoppiano: a quello di via Fernelli se ne affianca un altro in affitto in via Campi (zona Valletta Valsecchi) che resterà lì per pochi anni, perché nel frattempo in viale Risorgimento si stanno liberando gli spazi di una ex concessionaria di auto. Padre e figli prima affittano e poi acquistano i muri e mentre Claudio e Manuela si trasferiscono lì, Alderino resta fedele al suo piccolo negozio-laboratorio di via Fernelli. Seguiranno anni di splendore, con il C.E.M. che può vantare diversi dipendenti e migliaia di clienti in città e provincia. Il magazzino situato sotto il punto vendita è invaso da montagne di scatoloni contenenti elettrodomestici imballati di ogni genere e tipo.

Con l’avvento dei grandi store alle porte della città e, successivamente, anche delle vendite online, i negozi di elettrodomestici chiudono. Il C.E.M., invece, rimane aperto, forte dell’incrollabile fiducia degli affezionati clienti. Il punto vendita di via Fernelli chiude per sempre i battenti nel 2009, con la scomparsa di Alderino Guastalla. Quello di viale Risorgimento 41/G, gestito dai figli Claudio e Manuela, ha abbassato le serrande il 29 febbraio, vinto non dalla concorrenza di maxi-store o di Internet, ma dall’impossibilità di continuare un lavoro di grande fatica fisica superati i 70 anni di età.

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