MANTOVA – Il sistema imprenditoriale mantovano denota una leggera flessione, in controtendenza rispetto ai dati regionali e nazionali. Lo scorso anno la provincia ha avuto un saldo negativo di 48 unità per quanto riguarda il numero di aziende presenti e negli ultimi 5 anni sono state 3.200 le imprese che hanno chiuso i battenti. Sono alcuni dei dati che emergono dal “Rapporto Economico provinciale” relativo all’anno 2023 presentato dalla Camera di Commercio di Mantova, realizzato grazie al lavoro del Servizio Informazione e Promozione Economica.
Se il trend negativo nel Mantovano è costante dal 2012, da oltre un decennio, all’interno del panorama imprenditoriale, emerge tuttavia un cambiamento in atto per quanto concerne la natura giuridica. Prosegue, infatti, la crescita delle società di capitali, mentre risultano in calo le imprese individuali, le società di persone e le “altre forme”.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, la disoccupazione in provincia di Mantova risulta in leggero aumento (da 4,5% a 4,7%). A influire è la componente femminile, per la quale si registra un aumento del +1,3%, mentre il tasso maschile diminuisce di un -0,5%. Nel dettaglio delle attività economiche, cala l’occupazione nell’agricoltura e nelle costruzioni, mentre cresce nell’Industria in senso stretto, nel commercio e negli altri servizi. Anche sul fronte degli scambi internazionali il 2023 termina con un rallentamento, proseguendo quindi il trend che ha contraddistinto l’intero corso dell’anno.
Sotto altri versanti, tuttavia, la produzione industriale mantovana cresce. È il caso del settore artigiano con una produzione media annua pari al +0,6%, accompagnata da una crescita anche di tutti gli altri indicatori. Il comparto della grande distribuzione mostra alcuni segni di ripresa, con una media annua relativa al volume d’affari positiva, ma ancora negativa per quanto riguarda gli ordinativi. In ripresa anche il volume d’affari medio del 2023 relativo al settore dei servizi. La provincia di Mantova si conferma inoltre una delle realtà più importanti a livello italiano per quanto riguarda la trasformazione agroalimentare, grazie a una serie di siti produttivi di valenza nazionale ed europea. Le filiere principali della trasformazione agroalimentare mantovana sono la macellazione di carne suina, di carne bovina e il sistema lattiero-caseario, dove domina la produzione dei due grandi formaggi a DOP.
L’analisi del settore agroalimentare, realizzata con il contributo della Struttura Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, U.T.R. Valpadana – Sede di Mantova, si concentra anche sugli investimenti colturali 2023, evidenziando la ripresa della predominanza dei cereali rispetto alle coltivazioni foraggere. Anno “record” anche per il melone che, nonostante alcune variazioni, rappresenta una delle colture dove l’incremento di superficie coltivata, negli ultimi 20 anni, è evidente.
Parlando di ricchezza, nel 2022, la provincia di Mantova, con una cifra pari a 12.755 milioni di euro, ha contribuito per il 3,3% alla creazione del valore aggiunto regionale, con un aumento del +9,6% rispetto al 2021.
La disaggregazione della quota di valore aggiunto per i vari settori economici, vede una predominanza del comparto dei servizi che costituisce il 57,9% della ricchezza mantovana, valore comunque inferiore alla media lombarda e a quella italiana. L’industria in senso stretto (31,3%), al contrario, risulta superiore ai valori sia della Lombardia sia dell’Italia; le costruzioni costituiscono il 5,3% del totale del valore aggiunto, in linea con il dato lombardo e leggermente inferiore alla situazione nazionale. Infine, segue la quota data dall’agricoltura (5,5%) che risulta superiore non solo al dato della Lombardia e a quello dell’Italia, ma anche a quello di tutte le province della Regione.
Per quanto riguarda il valore aggiunto a prezzi correnti pro capite, il dato del 2022 relativo alla provincia di Mantova è pari a quasi 31.471,2 euro, in ripresa rispetto al 2021 del +9,6%.