“Grazie per la partecipazione: adesso attendiamo risorse economiche per le risposte dai tavoli istituzionali”. Inizia così la nota diffusa dalle organizzazioni sindacali in merito allo sciopero proclamato per oggi a seguito della brutale aggressione di ieri avvenuta in Liguria ad un capotreno, ferito gravemente a coltellate durante il normale svolgimento del servizio ed in presenza di altri viaggiatori.
Lo sciopero del personale di Trenitalia, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv, Trenord è stato indetto dai sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti
“È per lanciare un grido che richiami all’attenzione della sicurezza sul lavoro e della propria incolumità che, oggi, i ferrovieri hanno deciso di incrociare le braccia – prosegue la nota – in tutte le imprese interessate dalla mobilitazione, nonostante lo scarso preavviso, si sono registrate punte di adesioni altissime che hanno superato il 90% tra il personale che quotidianamente opera a contatto con il pubblico.
Purtroppo, dopo le tante promesse e gli impegni solenni da parte delle Istituzioni a tutti i livelli e considerando il giornaliero operare subendo insulti, minacce, sputi ed aggressioni fisiche, il Sindacato ed i lavoratori sono stati costretti a fermarsi per 8 ore di fronte ad un tentato omicidio di un loro collega”.
“Ci rifiutiamo di subire in silenzio la solita litania che dipinge le aggressioni negli ambienti ferroviari come “un fenomeno sociale inevitabile” – proseguono – stazioni e treni sono sempre più spesso il ricettacolo di un degrado che non può scaricare i suoi drammatici effetti su chi lavora per vivere e su chi sceglie il treno per andare a lavorare o viaggiare per diletto. Per questo siamo certi che l’Utenza comprenderà il disagio patito in questa giornata”.
Una giornata di sciopero dove molti ferrovieri hanno scelto di rinunciare al proprio salario della giornata turbati da quanto accaduto e dall’assenza di risposte del sistema Paese
“I sindacato si è trovato costretto a declinare con decisione l’invito della Commissione di Garanzia a rendere “meramente simbolica” la protesta – spiegano – la drammatica foto circolata sui media di un capotreno riverso a terra in una pozza di sangue non aveva alcunché di “simbolico”. Quella foto, piuttosto, rappresenta il fallimento di un sistema incapace di proteggere un lavoratore che, come tanti altri, garantisce in ogni condizione la mobilità del Paese per 365 giorni all’anno. Ci aspettiamo, di conseguenza e da subito, non messaggi di solidarietà e vicinanza ma una forte presa di posizione delle istituzioni con il coinvolgimento delle parti sociali, per realizzare interventi di carattere strutturale e mirato alla soluzione del problema”.
A questo proposito chiedono che il protocollo sottoscritto con il MIT sia ripreso e riavviando i tavoli di confronto come i tavoli di monitoraggio regionali con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati insieme alle Organizzazioni Sindacali per definire le misure concrete contenute nello stesso protocollo.
“E’ indispensabile e urgente un intervento forte e sinergico delle Istituzioni – dicono – abbiamo già proposto di intensificare i controlli e inasprire le sanzioni per gli atti delittuosi in ambito ferroviario, anche attraverso l’introduzione del DASPO e l’aggiornamento del DPR 753/80. Occorre, inoltre, definire convenzioni con le forze dell’ordine e coordinare gli interventi nelle aree e sulle linee a maggior rischio per il personale e per l’utenza. Occorre, altresì, investire sull’aumento e istallazione dei tornelli per l’accesso in tutte le stazioni oltre che nella loro riqualificazione, e rendere anche le piccole stazioni vive e aperte alla cittadinanza, non l’attuale e progressiva desertificazione che si presta a favorire un terreno di coltura per fenomeni criminali inaccettabili non solo per i ferrovieri”.
Da qui le richieste:
“Chiediamo che le aziende si costituiscano parte civile nei casi di gravi aggressioni e che vengano obbligate dalla legge, qualora scelgano di non farlo. Senza gli auspicati tangibili riscontri, purtroppo, questa giornata rappresenterà solo uno dei futuri appuntamenti di mobilitazione”.
“Ringraziamo tutti coloro che hanno manifestato vicinanza e solidarietà alla categoria – concludono – e ci rammarichiamo invece nel registrare che, anche in una giornata come questa, alcune Imprese abbiano scelto invece di adottare comportamenti cinici e non consoni al solo fine di rendere più difficoltosa la partecipazione allo sciopero da parte di chi protesta, per tutelare la propria incolumità e quella dell’utenza”.