Si svela il primo capolavoro della mostra per i 500 anni di Palazzo Te

MANTOVA – Un dipinto di Pieter Paul Rubens, pittore fiammingo, che raffigura il Ratto di Proserpina, l’episodio narrato anche da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi. Questa la prima opera svelata in anteprima questa mattina a Palazzo Te, facente parte della mostra Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, che sarà visitabile dal 29 marzo.

Si tratta di un piccolo dipinto che va ad inserirsi nel percorso espositivo del palazzo in occasione delle celebrazioni per il Cinquecentenario di Palazzo Te: un olio su tavola (cm 38 x 67) risalente tra il 1614 e il 1615 che raffigura al centro Plutone sul suo carro diretto agli Inferi, mentre al contempo afferra la giovane Proserpina. L’opera si basa su un rilievo di un sarcofago antico del II secolo d.C. che Rubens (1577 – 1640) aveva visto a Roma nella collezione di Scipione Borghese, in un periodo antecedente al 1607 quando la tomba fu collocata sul muro esterno del casino di Palazzo Borghese, oggi Palazzo Rospigliosi. Tuttavia, c’è anche un riferimento mantovano per l’opera esposta a Palazzo Te, poiché la composizione del modello antico era già stata ripresa da Giovanni Maria Falconetto nel fregio ad affresco della Sala dello Zodiaco a Palazzo d’Arco, eseguito tra il 1509 e il 1522.

Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te, sottolinea che “Proserpina è la dea della fecondità e rappresenta il ciclo della vita, della morte e della rinascita, come simboleggiavano i misteri eleusini, festività del calendario religioso ateniese. Quest’opera” – continua Baia Curioni – “proviene da Parigi (precisamente dal Petit Palais, ndr) e ci permette di far vedere Palazzo Te come vorremmo farlo vedere sempre”.
“Stiamo ultimando, dopo molto tempo, la ristrutturazione delle Fruttiere e stiamo terminando i progetti per la sistemazione delle facciate di Palazzo Te.” – ha esordito alla presentazione Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, ringraziando chi ha permesso la realizzazione di questa mostra – “Sono stati investiti 15 milioni di euro per quest’area che non è solo un polo turistico d’eccellenza (nel 2024 ha toccato il record di  255.800 visitatori), ma anche un luogo per la comunità, dalle visite per le scuole, ai concerti, ai workshop”.

Tornando al dipinto, la scena dell’opera si svolge all’aperto e osservando si notano personaggi come Ciane, la compagna di Proserpina che si getta dietro al carro nel tentativo di trattenerla; Minerva per gli attributi dell’elmo, dello scudo e della lancia; Venere, dea della bellezza, per la sua tradizionale posizione di Venus pudica e probabilmente Diana che, stando a quanto scritto dal poeta Claudiano nell’opera Il ratto di Proserpina, si opponeva al rapimento della fanciulla.
Un primo passo per una mostra, curata dalla docente universitaria di Storia della Critica d’Arte Claudia Cieri Via, che si preannuncia un fiore all’occhiello per la città.

 Roberta Gueli