50 anni da Piazza della Loggia: Messori ha ricordato Livia Bottardi, giovane vittima della strage

PEGOGNAGA – Livia Bottardi era una giovane donna, insegnante di lettere morta a 31 anni nella strage di Brescia in piazza della Loggia. Una donna intelligente, coraggiosa, impegnata, attiva nel sindacato e nell’Associazione Italiana di Educazione Demografica.
Manifestava pacificamente, quel 28 maggio 1974, contro ‘’avanzare della strategia della tensione di matrice neofascista. Livia era di Pegognaga. Esempio e memoria.

Una donna ricordata dalla candidata a sindaca della lista RiAttiviamo Pego, Viola Messori, in occasione dell’iniziativa sulla Strage di piazza della Loggia a Brescia a cui hanno partecipato Emilio Delbono, sindaco della città dal 2013 al 2023 e oggi vice presidente del Consiglio regionale in Lombardia, Paola Longari, presidente di Anpi provinciale di Mantova e Marco Carra, consigliere regionale PD.

“Quando ci sentiamo dire che la politica non serve, che tutto è uguale, pensiamo a Livia, che ha compiuto una scelta di campo. Quella mattina era in piazza a manifestare per i diritti e per la democrazia. E allora anche noi possiamo fare concretamente qualcosa, possiamo fare battaglie per la violenza di genere, per i diritti universali. Abbiamo un grande compito: fare in modo che i nostri cittadini e cittadine tornino a innamorarsi della politica. Io ho fatto una scelta – ha sottolineato Viola Messori -, ho intrapreso un percorso di impegno sociale, culturale e politico, come Livia ci ha insegnato e la cui figura, attuale e moderna, mi impegnerò ad onorare nelle attività culturali del paese. Pochi hanno il coraggio di sensibilizzare di fronte alle politiche regressive di questo governo, un esempio per tutti i Pro vita nei consultori, e per questo serve una grande attività dei singoli e collettiva”.

Emilio Delbono, ripercorrendo gli anni di piombo e il contesto storico e politico di Brescia degli anni ’70, e dopo 5 procedimenti processuali che ancora si protraggono a distanza di 50 anni, è stato categorico su un punto: “oltre ad una verità storica è fondamentale la verità processuale, che determina con certezza la matrice neofascista della strage e accerta responsabilità. La democrazia è un processo espansivo, l’operazione di sensibilizzazione dei giovani e di tutte le Comunità deve essere tale per creare e mantenere gli anticorpi ad un metodo, ad ujn modello di società fascista che nega diritti. Non possiamo permettere una regressione delle conquiste acquisite dagli anni ’80. Brescia, dopo gli anni bui, c’è riuscita, ma la questione è anche generale, legittimando l’alternanza democratica e con un lavoro educativo con grande rispetto delle istituzioni”.

Paola Longari ha poi fatto un appello per un voto antifascista il prossimo 8 e 9 giugno e ricordato la condizione delle donne in quegli anni.

Presente all’incontro anche Marco Carra che ha sottolineato la sua convinzione di un “disegno unico, quello della strategia della tensione, a partire da piazza Fontana, a piazza della Loggia, al rapimento e uccisione di Aldo Moro, di una matrice neofascista che ha impedito alla classe operaia di entrare nel governo, nel compromesso storico in atto”.

A chiudere, la testimonianza di Aldo Bettegazzi, che allora studente a Brescia, era in piazza della Loggia a manifestare e allo scoppio della bomba si è salvato.