MANTOVA – Cinquanta punti vaccinali sparsi in tutta la provincia mantovana e ubicati in modo che i cittadini non debbano percorrere più di una decina di chilometri dalla propria residenza per effettuare il vaccino.
E’ il piano a cui sta lavorando Asst Mantova che contempla ambulatori, farmacie, ma anche spazi più ampi come le sale civiche e qualche palasport e persino tensostrutture da montare in situazioni specifiche.
Almeno una ventina di questi punti rimarranno operativi durante tutto il periodo della campagna di massa, sette giorni su sette, altri saranno utilizzati solo per alcuni periodi.
All’azienda sanitaria sono arrivate molte offerte da parte dei Comuni di propri spazi da adibire a punti vaccinali. In questi giorni i responsabili di Asst stanno vagliandone le caratteristiche in modo che possano rispondere alle esigenze dei diversi punti del territorio.
I punti vaccinali dunque ci sono. “I problemi sono altri due” sottolineano dall‘ospedale Carlo Poma, hub per il vaccino anti-Covid per il territorio mantovano e questi problemi al momento si chiamano “mancanza di vaccino” e “mancanza di personale”.
Anche la prossima settimana, stando alle informazioni arrivate fino a oggi, Mantova rischia di ritrovarsi ancora con due soli vassoi di vaccino (195 flaconi per vassoio), pari a 2.340 dosi invece delle 3.500 circa necessarie.
Si attendono ulteriori conferme nei prossimi giorni anche perchè sono 85 mila le dosi che la prossima settimana dovrebbero arrivare in Lombardia, e a Mantova che conta circa il 4% della popolazione, ne dovrebbero essere assegnate quindi 3.400 e non le 2340 annunciate.
C’è poi il problema del personale vaccinatore: al momento sarebbero solo 2 i medici in dotazione a Mantova secondo il piano di Arcuri (erano 3 ma uno ha lasciato). “Serve assolutamente un piano – dicono da Asst – che permetta di fare una programmazione a livello locale, in questo modo potremo recuperare il personale necessario”.
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