A Asola marito violento in manette. Timori per le donne costrette in casa con i propri aguzzini. Arriva una app

A Asola marito violento in manette. Timori per le donne costrette in casa con i propri aguzzini. Arriva una app

ASOLA – Oggi la notizia dell’arresto a Asola da parte dei carabinieri di un 56enne che era già stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della moglie, ma visto che la situazione in casa era diventata insostenibile per lui sono scattate le manette.
La moglie ha raccontato ai militari di essere vittima, da circa 2 anni, di azioni violente ed in particolare: minacce, aggressioni e costrizioni a rapporti sessuali da parte del marito di origine tunisina.
E quella di Asola è una storia che evidenzia quella che in Italia, nei giorni del coronavirus e delle quarantene forzate in casa per tutti, sta diventando un’emergenza nell’emergenza: la violenza domestica.
Molte donne sono infatti costrette a rimanere in casa con mariti e compagni violenti e non riescono nemmeno a denunciarli per la paura di essere sentite mentre telefonano in cerca di aiuto.
I centri antiviolenza hanno sollevato il problema. Il numero di emergenza è sempre attivo, è il 1522 e il consiglio è di mandare il proprio partner a fare la spesa e in quel momento approfittare per chiamare il numero indicato e farsi dare aiuto.
Proprio però per le difficoltà a telefonare, è stata lanciata una App da scaricare sul proprio smartphone e grazie alla quale è possibile chattare con il personale del Telefono Rosa che risponde normalmente al 1522. Scrivere messaggi in una chat è un’attività silenziosa e discreta, molto più difficile da individuare rispetto a una telefonata: proprio per questo motivo potrà essere utilizzata più liberamente dalle donne che ne hanno bisogno, in qualsiasi momento della giornata: la chat è attiva 24h su 24.

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