A Pegognaga si fa più aspra la polemica sui seggi elettorali

PEGOGNAGA – Il seggio elettorale é il luogo nel quale il cittadino esprime la preferenza per una formazione o coalizione politica; come contenitore dovrebbe essere quindi strumento politicamente neutro.
Eppure a Pegognaga la passione politica, viscerale da sempre, ha trasformato in oggetto di accesa diatriba tra opposte fazioni i seggi.
La polemica é sorta a seguito della comparsa su facebook e quindi sulla stampa di un’interpellanza della minoranza consiliare rappresentata dalla coalizione di centrosinistra RiAttiviamo Pego, con la quale il gruppo chiede al sindaco se l’ubicazione nella scuola materna del capoluogo sia inopportuna sia perché induce all’interruzione delle lezioni a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, sia per l’emergenza sanitaria. Chiede altresì se l’amministrazione non abbia individuato una sede alternativa. Interviene una lettrice ponendo alla coalizione di centrosinistra due domande: perché non indichi essa stessa la sede alternativa; perché ponga solo ora che é all’opposizione il quesito mentre nei 74 anni in cui ha governato Pegognaga non s’é posta il problema utilizzando ininterrottamente la scuola. Il movimento Civici Uniti, vincitore delle ultime amministrative, s’inserisce per sottolineare che «l’ufficio elettorale del comune si era già espresso in modo esaustivo già da agosto», proseguendo «dal documento in questione i contro di uno spostamento superano di gran lunga i pro». Ancora «tutte le possibili alternative (i vari locali comunali, n.d.r.) non sono ritenuti idonei già a partire dalla loro conformazione». Aggiunge che il decreto presidenziale 223/67 rende lo spostamento inattuabile.
A sostegno dell’interpellanza si esprime il circolo Pd, che a sua volta innesca un’ulteriore polemica prendendosela in particolare con un esponente di Civici Uniti «aggiungiamo che il presidente del consiglio d’istituto, noto esponente della maggioranza, ossia Massimo Malagutti, ha avuto l’ardire di comunicare al Consiglio stesso che la prefettura di Mantova ha dato parere negativo alle proposte avanzate dall’amministrazione, senza che la prefettura sia mai stata, ribadiamo, mai stata interpellata, ci fa comprendere che forse non c’era la volontà di cercare luoghi alternativi alla scuola dell’infanzia».

Riccardo Lonardi