“No al parco del Te che non tiene conto delle linee guida”. Alla Camera l’interpellanza della deputata Baroni

Approderà alla Camera giovedì l’interpellanza della deputata mantovana di Forza Italia Anna Lisa Baroni relativa al finanziamento di 5 milioni di euro da parte del Ministero dei Beni culturali per la realizzazione del nuovo parco di Palazzo Te. 
E’ la stessa parlamentare a spiegare il perchè dell’interpellanza. “Il prossimo giovedì 10 settembre (ore 15, in diretta Tv canale 90 oppure webtv.camera.it) verrà discussa alla Camera una mia interpellanza urgente, relativa al progetto urbanistico di totale revisione dell’area adiacente a Palazzo Te – dichiara Baroni – un faraonico progetto dal costo complessivo di 12 milioni, per il quale il sindaco di Mantova ha recentemente comunicato di aver ottenuto dal governo Conte un finanziamento di 5 milioni di euro. Il problema è che da tempo, presso l’Ufficio Unesco di Mantova e Sabbioneta, sono depositate le “Linee guida per la progettazione dello spazio pubblico” approvate e diventate esecutive nel 2014: uno studio finanziato con denaro pubblico, integrato e completato nel 2018 da un ulteriore approfondimento prescrittivo dal titolo “I giardini di Palazzo Te – un progetto guida per i giardini dell’isola”. In tutto tre tomi, di cui uno specificamente dedicato ai giardini del Te, a cura degli architetti Paula Eugenia Falini e Patrizia Pulcini che hanno progettato la completa risistemazione, “recupero e valorizzazione della insularità dell’impianto unitario di Palazzo Te e dell’intero sistema delle sue parti costitutive, che tiene conto del palazzo e delle sue aree di pertinenza storica e morfologica quali giardini e spazi agricoli – assi principali di connessione urbana”. Peccato che tali linee guida – alle quali hanno lavorato studiosi di livello internazionale, sotto l’egida di Mibac e Unesco – non siano state tenute in alcuna considerazione dal sindaco Palazzi – prosegue la deputata – né tanto meno dagli architetti da quest’ultimo incaricati del progetto sottoposto al Ministero per il finanziamento. Nel 2015 lo stesso ministro Franceschini, proclamando Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, annunciava il finanziamento di 1 mln euro  – somma esclusa dal patto di stabilità – a fronte delle spese sostenute per lo studio e l’implementazione del progetto, peraltro mutuato dal dossier messo a punto dall’Amministrazione Sodano in funzione di Mantova Capitale europea della Cultura 2019, e solo parzialmente attuato. Quel milione di euro finora risulta non pervenuto, ed è lecito chiedersi se e quando arriveranno gli altri cinque. Perché poi ignorare quelle linee guida, costate fior di quattrini, per ricominciare da zero? Sono molti gli interrogativi ai quali il Franceschini è chiamato a rispondere – conclude la parlamentare mantovana – sempre che trovi il tempo di presentarsi in aula: negli ultimi tempi il ministro ha regolarmente disertato il confronto con il Parlamento, sia per il question time in aula come per le interpellanze urgenti, inviando in sostituzione sottoposti e collaboratori.”